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Giovedì 05 Ottobre 2023 08:59

Lasciarsi pensando ai figli


Ci sono pervenute numerose considerazione sullo spot della pesca per sottolineare, in modo quasi univoco, la pretestuosità delle polemiche sul messaggio pubblicitario della Esselunga e, l’opportunità (sarebbe meglio dire l’urgenza) di un serio dibattito sulla possibilità di lasciarsi pensando ai figli, cioè di rimanere genitori, cercando di attenuare la rabbia che cova nella coppia dei genitori che non convivono più con i figli. La conflittualità, talvolta incontenibile, è un’arma che uno dei genitori, con la benevolenza di magistrati, psicologi e assistenti sociali, spesso sfrutta per combattere l’altro genitore, senza tener conto del danno, talvolta irreparabile, provocato nei minori che vengono utilizzati per rivendicazioni e/o vendette, che nulla hanno a che vedere con il benessere dei figli, che ogni genitore dovrebbe tutelare.

E’ possibile tutelare i diritti extra-figli, ricorrendo al tribunale per avere giustizia nei rapporti precedenti la fine della convivenza, tenendoli, però, ben separati dagli inalienabili diritti dei minori ai quali rimane integro il diritto alla serenità anche quando la famiglia si separa. I figli non possono essere utilizzati per dare sfogo ad una vendetta che, in quanto tale, non è mai giustificata. La vendetta strumentalizza la giustizia, ma non la rispetta.

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Martedì 03 Ottobre 2023 08:47

Abruzzo


Tribunali da “ansia e panico” … per i bambini


Abruzzo.web -L’Aquila, il 1 ottobre, ha pubblicato un interessante articolo dal titolo: “Assistenza Padri Separati Abruzzo. Busti:ansia e panico dei bambini”. La psicologa ha posto all’attenzione pubblica abruzzese la denuncia sulla situazione esistenziale dei bambini quando finisce la convivenza dei genitori, lasciati in preda dell’ansia e del panico. Abbiamo inviato il presente commento al quotidiano on line “Abruzzo web”.

***

Il riconoscimento del Registro per il diritto del minore alla bigenitorialità, in realtà, non cambia assolutamente nulla, proprio perché è un registro virtuale – non è dato comprendere chi lo possa consultare, di preciso, e per quali fini, visto che le comunicazioni cartacee vanno inviate (per legge) all’indirizzo di residenza, ma non al domicilio, di cui al registro sopra illustrato – e, a mio parere, inutile, perché la situazione dei figli dei separati e dei loro genitori, soprattutto di quello emarginato dalle istituzioni nell’affido dei minori, resta immutata.

L’ associazione Assistenza papà separati Abruzzo, radicata nel territorio, deve attivarsi per incidere nella gestione degli affidi e per porre termine alle troppe e assurde discriminazioni che coinvolgono tribunali, servizi sociali, ctu, avvocati, psicologi, pedagogisti, sociologi e amministratori locali che provocano tensioni tra i genitori e forte disagio esistenziale nei minori che, come sottolineato dalla dott.ssa Rona Musti, “loro hanno i diritti completamente violati. Sono loro che durante le separazioni di coppia ci vanno a rimettere in prima linea dal punto di vista psicologico ma di conseguenza anche dal punto di vista fisico”.

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Giovedì 28 Settembre 2023 12:11

L’emarginazione del padre e le baby-gang:

le responsabilità di tribunali e servizi sociali


C’è grande preoccupazione per il fenomeno delle baby-gang, in continuo incremento, poiché una grossa fetta della realtà giovanile è fuori controllo e mette a rischio la sicurezza dei cittadini. Tante sono le analisi e le soluzioni proposte dalla intellighenzia socio-psicologica sostenuta dal consenso politico, che, con poche idee e scarsa cultura giovanile, non ha proposto nulla di veramente serio per risolvere il problema. Ci sono stati tanti espedienti che lasciano il tempo che trovano e il fenomeno, nel frattempo, aumenta e diventa sempre più incontrollabile.

Gli esperti, salatamente pagati con i soldi pubblici per farci ripetere il solito “ovvio”, per spiegare il fenomeno, scomodano, ancora una volta, la scuola e invocano pene più severe, dimenticando che qualsiasi soluzione deve passare, prima di tutto, per la famiglia e che con le manette non si educa. Di questo triste e preoccupante fenomeno giovanile la famiglia ne è la principale responsabile, perché, di fatto, ha rinunciato al proprio ruolo educativo nei confronti dei figli, delegando, in sua sostituzione, la strada, i luoghi di aggregazione e la scuola, che a tutto dovrebbe dare risposta e, in genere, non fa più cultura e formazione nei giovani. La scuola, poi, in molti casi, è in balìa di improvvisatori culturali, scientifici e ad educatori con teorie stravaganti e, spesso, anche improvvisate per coprire la mancanza di professionalità, sia come educatori che come istruttori professionali.

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Giovedì 28 Settembre 2023 12:08

Comunicato stampa


La pesca della discordia


Una bambina, una madre, un padre e una pesca per sottolineare che la cattiva gestione della genitorialità nelle separazioni può essere superata con un gesto semplice, non intellettuale, come il dono di una pesca tra i due genitori separati attraverso la mediazione della figlia. Assurda la polemica ad arte montata attorno a questo spot pubblicitario intelligente e coinvolgente per chi constata o sperimenta i danni provocati da una perenne e assurda conflittualità tra genitori non più conviventi alimentata da interessi che nulla hanno a che vedere con la bigenitorialità e la cogenitorialità che sono punti fermi nella crescita dei nostri figli per garantire loro serenità ed equilibrio psico-fisico.

Il messaggio pubblicitario di Esselunga non piace a chi non è abituato a riflettere sui disagi provocati nei figli dalla conflittualità genitoriale e, di conseguenza, non accetta che vengano proposti alla nostra riflessione in modo diretto, seppur delicato, coinvolgente e, diciamolo pure, provocatorio. Si evidenzia la difficile situazione dei minori coinvolti nelle separazioni dei genitori, indicando, però, la soluzione: la pesca dell’amore filiale per superare le barriere psicologiche da troppe istituzioni innalzate contro quei minori che dovrebbero difendere. Costoro, forse, rigettano lo spot pubblicitario perché vorrebbero messaggi esistenziali meno chiari e meno propositivi e una pubblicità formale, quasi sempre vuota.

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Giovedì 21 Settembre 2023 08:39

Pretendiamo, sempre, l’affido paritario dei figli


La legge 54/2006, prevede, come avviene in molti paesi europei, che i figli, quando termina la convivenza dei genitori, vengano affidati ad entrambi i genitori e sancisce il c.d. principio della bigenitorialità e della cogenitorialità. Principi che, purtroppo, non trovano applicazione in molti tribunali per la subdola opposizione di molti magistrati, non propensi a considerare il padre capace di crescere ed educare i figli, che temono sia i movimenti di genere che la fine di una cultura arcaica ed obsoleta, che considera, ancora, la madre come l’angelo del focolare.

La legge, però, in linea di massima, non viene applicata, perché i genitori non hanno il coraggio di chiedere (pretendere) al giudice, tramite il proprio avvocato, quando non esistono reali problemi ostativi, l’affido paritario dei loro figli figli, cioè che i minori trascorrano metà tempo con ciascun genitore. Ciò comporta il mantenimento diretto, la non imposizione dell’assegno per i figli in capo al genitore non collocatario e, non essendoci l’affido prevalente ad un genitore, la non assegnazione della casa coniugale o familiare, che resta nella disponibilità dei legittimi proprietari.

Indubbiamente, l’affido paritario presuppone che i figli vengano prima delle esigenze personali di ciascun genitore, che, di conseguenza, deve garantire ai figli gli stessi spazi amicali, la scuola e l’attività sportiva, permettendo loro di muoversi liberamente tra la casa del padre e quella della madre.

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Giovedì 14 Settembre 2023 17:36

I protocolli per le spese straordinarie:

un abuso istituzionale per penalizzare i padri


L’intento dei protocolli tra tribunale e l’ordine locale degli avvocati non è quello di garantire una equità nella gestione delle spese straordinarie, come si vorrebbe far credere, che il legislatore ha volutamente non determinato in concreto lasciando al giudice, caso per caso, la discrezione di specificarle in base alle condizioni economiche dei genitori. Queste spese devono avere specifici presupposti: imprevedibili, eccezionali, imponderabili e prive di qualsiasi carattere di certezza e devono essere preventivamente concordate tra i due genitori, poiché i costi variano da fornitore a fornitore e il genitore non collocatario (al 94% il padre) ha il diritto – dovere di decidere su ciò che deve pagare.

In realtà, l’origine vera di questi protocolli va ricercata, come per l’invenzione del genitore con collocazione prevalente (sempre la madre, di fatto), non previsto dalla legge, nella economia nell’impegno del giudice e dell’avvocato: il primo si richiama a protocolli non legittimati, che variano da tribunale a tribunale, e si risparmia l’onere di decidere, caso per caso, esaminando tutta la documentazione di ambedue i genitori, soprattutto di quello che verrà estromesso dalla vita dei figli, mentre i secondi, con tabelle che non sono atti ufficiali, riducono l’impegno del contraddittorio, ma non l’entità della loro parcella, non sempre fiscalmente dichiarata (solo in parte?).

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Giovedì 07 Settembre 2023 15:00

I trasporti scolastici: li paga il genitore collocatario


Ancora una volta dobbiamo constatare le ingiustizie o i favoritismi (prevalentemente per le madri) contenuti in tantissimi protocolli stipulati tra tribunali e locale ordine degli avvocati, senza aver minimamente consultato i genitori, che, ordinariamente, sono – è bene non dimenticarlo - gli unici autorizzati a parlare e decidere per i loro figli. I giudici, tutti, devono applicare e far rispettare la legge, ma non stipulare scorciatoie per lavorare di meno, mentre i legali sono pagati per tutelare il genitore dinnanzi alla legge, che è vincolante per tutti, magistrati ed avvocati.

Nella gestione ordinaria dei figli spetta ai loro genitori decidere sul loro futuro e il giudice deve intervenire per l’applicazione oggettiva del diritto e i legali sono pagati per farlo rispettare. Ambedue non sono delegati a stipulare protocolli sostitutivi della legge emanata dal parlamento. Quando lo fanno abusivamente e propongono provvedimenti contra legem, esercitano un potere non previsto dal diritto e disconoscono ciò che il diritto italiano e le convenzioni internazionali sui minori, al contrario, impongono nell’affido dei minori e nella regolazione economica dei loro diritti per garantire l’inalienabile bigenitorialità e cogenitorialità.

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Giovedì 31 Agosto 2023 08:59

I ticket sanitari non sono spese straordinarie


I ticket che si pagano per le prestazioni sanitarie, comprese le medicine, rientrano tra le spese ordinarie e solo quelli relativi a spese sanitarie straordinarie, di cui occorre il consenso preventivo dell’altro genitore (eccetto in caso di pericolo di vita e lo stesso non è raggiungibile), vengono ripartiti al 50% tra i genitori.

Le medicine che abitualmente si utilizzano per le evenienze sanitarie – eccetto le patologie imprevedibili – rientrano nelle spese ordinarie e sono coperte dall’assegno di mantenimento. Solo nel caso di affido paritario dei figli – che è ben diverso dall’affido condiviso o congiunto – queste spese gravitano su ambedue i genitori, restando vincolante, però, la concertazione preventiva. Infatti, in presenza di mantenimento diretto dei figli, certe spese non possono gravare su un solo genitore, mentre quando esiste l’assegno di mantenimento dette spese, non avendo il carattere della eccezionalità e della imprevedibilità, rientrano tra le spese ordinarie e quotidiane coperte dall’assegno di mantenimento. Altrimenti, il genitore collocatario dei figli verrebbe pagato per tale incarico del tribunale e non risponderebbe al dovere-diritto di mantenere i figli, anche quando è collocatario degli stessi.

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