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Scritto da Administrator   
Martedì 16 Febbraio 2016 18:44

Il caso del Centro antiviolenza di Terni

diventa un caso politico alla regione Umbria

 

Interrogazione urgente

del consigliere regionale De Vincenzi Sergio

 

I Centri antiviolenza operanti nel territorio regionale. Intendimenti della Giunta regionale per garantire forme di controllo sul loro operato

 

  • Premesso che i centri antivioienza costituiscono un prezioso strumento per il sostegno e la protezione delle donne e dei minori vittime di violenza;
  • Premesso che in Umbria i Centri Antivioienza sono stati costituiti a seguito dell'adesione al progetto del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri "Avviso per il sostegno ai Centri Antiviolenza ed alle strutture pubbliche e private finalizzato ad ampliare il numero di servizi offerti alle vittime la cui incolumità sia particolarmente a rischio e per l’apertura di Centri antiviolenza a carattere residenziale nelle aree dove è maggiore il Gap tra la domanda e l’offerta”;
  • Premesso, altresì, che i centri antiviolenza assicurano, tra l'altro, un'importante funzione di promozione e di organizzare di iniziative di sensibilizzazione e d'informazione per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere;
  • Preso atto, tuttavia, in base a quanto riportato dalla stampa locale e da alcuni siti internet, della vicenda accaduta nel temano che ha visto coinvolto il padre di un bambino di appena due anni accusato dalla compagna di maltrattamenti verso di lei e verso il proprio figlio;
  • Preso atto, più in particolare, che la donna, in accordo con un centro antiviolenza, si sarebbe allontanata dall'abitazione coniugale unitamente al figlio e sarebbe stata accolta in una residenza protetta di Terni perché vittima di maltrattamenti da parte del compagno;
  • Preso atto, altresì, che la medesima donna avrebbe denunciato alle competenti autorità il proprio compagno per violenza e maltrattamenti in famiglia contro di lei e contro il figlio e si sarebbe rivolta, inoltre, al Tribunale per i minorenni di Perugia per chiedere la decadenza della responsabilità genitoriale del padre;
  • Preso atto, a quanto consta, che il padre sarebbe stato tenuto all'oscuro per mesi di dove si trovasse il figlio e, anche successivamente, lo avrebbe potuto incontrare solo per brevi periodi e, per di più, in modalità protetta;
  • Preso atto che, di fatto, all'esito del procedimento giudiziario il Giudice per le indagini preliminari ha archiviato la denuncia proposta dalla donna per l'assenza di elementi comprovanti gli asseriti maltrattamenti;
  • Preso atto, altresì, che anche il Tribunale per i minorenni di Perugia ha rigettato 1istanza della donna volta ad ottenere la decadenza della responsabilità genitoriale patema;
  • Preso atto, tuttavia, che nonostante il fatto che l'Autorità Giudiziaria abbia archiviato la denuncia la donna continuerebbe ad essere ospitata con il figlio in un centro antiviolenza senza alcuna apparente motivazione;

Tutto ciò premesso e considerato.

INTERROGA

la Giunta regionale per conoscere:

  • se ha mai erogato contributi ai centri antiviolenza operanti nel territorio regionale e, in caso affermativo, a quanto ammontano tali erogazioni negli ultimi tre anni;
  • se e come la Regione opera una verifica della correttezza dell'impiego dei finanziamenti eventualmente erogati;
  • quanti sono stati gli interventi effettuati ed il numero di donne e di minori stati accolti nei centri antiviolenza della regione;
  • quali forme di controllo sono state intraprese o si intende intraprendere per verificare la correttezza dell'operato dei centri antiviolenza sia in termini di spesa che dei servizi erogati.

Perugia, 5 febbraio 2016

Il Consigliere Regionale Sergio De Vincenzi Gruppo consiliare “Ricci Presidente”

Ultimo aggiornamento Martedì 16 Febbraio 2016 18:45
 

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