Attualità
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Protocollo sulle spese straordinarie:

strumento capestro per i padri separati


Gentile associazione, sono un padre di tre minori che ogni mese sono costretto a sborsare un botto di soldi per le spese straordinarie che mi vengono imposte secondo un protocollo inventato dai giudici e avvocati locali per le quali devo solo pagare senza poter intervenire sia sulla loro opportunità, sulle mie possibilità economiche che sulla scelta dove effettuarle. Mi sono opposto ma il giudice mi ha condannato anche a pagare il legale alla mia ex-compagna!

Certe spese sono coperte dall’assegno di mantenimento e le altre “costano” di più perché la madre sceglie professionisti “amici” e compiacenti e negozi molto cari. E’ giusto tutto questo?

Sono arrabbiato e mi sento “violentato” dal tribunale e dai legali che, per vocazione, troppo spesso tutelano solo le loro parcelle. Cosa possiamo fare noi genitori di sesso maschile, ostaggi delle “lobby” istituzionali e professionali? Ringrazio per la eventuale risposta. (chiamata telefonica al 347.6504095).

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Abbiamo da sempre combattuto questi protocolli sulle spese straordinarie, che sono una vera e propria espressione di un consolidato potere che non dovrebbe trovare spazio in chi amministra la giustizia. Ma, purtroppo, non è così. Nella maggior parte dei tribunali la madre è intoccabile e i protocolli sulle spese straordinarie ne sono una palese dimostrazione. Non spetta ai giudici formulare e sottoscrivere “protocolli” per la gestione delle spese straordinarie, ai quali si fa riferimento nelle sentenze, poiché a loro, istituzionalmente, compete applicare la legge, così come hanno voluto i legislatori.

I veri tutori dei minori sono i loro genitori, ma non i legali, di cui, della conflittualità per l’affido dei minori e per le separazioni, troppi ne hanno fatto un business economico. Non si comprende, pertanto, come i legali possano sostituire i genitori nella stesura di un protocollo “illegale” (cioè, privo di valenza giuridica) e come il contestato protocollo possa “imporre” al genitore non collocatario/affidatario spese che sono da sempre ritenute ordinarie e coperte dall’assegno di mantenimento.

 

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I mali dei Tribunali


Il giudice è obbligato a rispettare la legge


L’avvocato Francesco Miraglia, “l’avvocato dei bambini” per parafrasare il titolo dell’ultimo suo libro (Armando editore) da tantissimi anni porta avanti in tutt’Italia la battaglia per far rispettare nelle aule dei tribunali il diritto minorile e il diritto genitoriale di ambedue i genitori, soprattutto di quello più discriminato. Su Bibbiano sta cerca di far emergere l’amara verità che in troppi vogliono affossare. Sui mali dei tribunali italiani – ed Aosta e Perugia non si fanno mancare nulla – l’abbiamo intervistato e, in autunno anche ad Aosta e Perugia, presenteremo il suo libro “L’avvocato dei bambini”.

Lei opera in tutto il territorio nazionale e constata quotidianamente la mancata applicazione della legge nell’affido dei figli, nelle separazioni e nei divorzi. La situazione nazionale in questo vitale settore è drammatica, come la nostra associazione constata continuamente, Lei cosa ne pensa?

Intanto, penso che le associazioni, come quella da Lei rappresentata, siano sempre un bene e siano necessarie quando la gente ha bisogno di un punto di riferimento. Per quanto riguarda la situazione nazionale penso che più che mancata applicazione della legge si debba parlare dell’applicazione illecita delle norme.

Emblematico al riguardo è l’abuso che si fa del 403 c.c.

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