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“Il sindaco pescatore”: approda su Rai Uno la storia di Angelo Vassallo PDF Stampa E-mail
L'avv. Gerardo Spira - una vita per la legalità nella pubblica amministrazione e nei tribunali a tutela dei diritti dei minori privati ingiustamente di un genitore - è stato il segretario del sindaco pescatore Angelo Vassallo e lunedì sera lo vedremo a fianco del sindaco martire nella fiction di seguito annunciata. Gerardo Spira, come i nostri lettori conoscono per i suoi contributi su queste pagine, è per noi tutti uno stimolo a lottare per una giustizia minorile che tuteli i figli e il  genitore estromesso dalla loro vita proprio per le inadempienze dei tribunali e per arroganze dei servizi sociali che non rispettano i propri limiti.
L'avv. Gerardo Spira è  tutto questo. Graditi sono i commenti alla fiction di Rai 1.

 

“Il sindaco pescatore”:

approda su Rai Uno la storia di Angelo Vassallo


Dario Vassallo, presidente della Fondazione dedicata al compianto sindaco: “Questo film ci aiuterà ad arrivare alla verità”

Roma, 03 febbraio 2016: Sarà proiettato in anteprima venerdì 5 febbraio a Roma, presso il cinema Barberini, il film "Il Sindaco Pescatore" che sarà visibile al grande pubblico nella prima serata di lunedì 8 febbraio su Rai Uno.

Tratto dall’omonimo libro “Il Sindaco Pescatore” scritto da Dario Vassallo e Nello Governato, edito da Mondadori, il film prodotto da Solaris Media e Rai Fiction, con la regia di Maurizio Zaccaro e la sceneggiatura di Salvatore Basile, racconta la storia e l’operato di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica barbaramente ucciso il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola mentre rincasava. Ad interpretare Angelo Vassallo è Sergio Castellitto, insieme a lui, tra gli altri nomi illustri del cast, c’è l’attore Renato Carpentieri nei panni di Gerardo Spira, il fedelissimo segretario comunale ai tempi dell’amministrazione Vassallo.

“Il film per Angelo – spiega Dario Vassallo, presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore - vuole essere un omaggio a chi si è impegnato fino alla morte per cambiare il destino di un territorio e del proprio Paese. È dedicato a Lorenzo Rago, il sindaco di Battipaglia scomparso nel buio di una fredda notte invernale del ‘53, nel pieno delle sue funzioni, e a Marcello Torre, il sindaco di Pagani ucciso dalla camorra l'11 dicembre 1980. Lorenzo, Marcello ed Angelo sono stati tre sindaci che hanno provato a trasformare il territorio della provincia di Salerno da terra di briganti a terra di legalità e di uomini onesti.”

“Questi tre sindaci – continua Vassallo – vestiti dalla volontà del popolo ci hanno insegnato che al di là della linea che congiunge il mare con il cielo ci sono i sogni: il nostro è che si possa costruire un Paese migliore, dove regni la legalità e l'onestà. In questi anni il nostro sogno è stato condiviso dalla società civile, da migliaia di giovani, da centinaia di amministratori che hanno sposato i valori della nostra Fondazione. La fiction ‘Il Sindaco Pescatore’, voluta e cercata da me e mio fratello Massimo, è ricca di emozioni e serve a scuotere le coscienze di chi non ha sentito nove colpi di pistola, di chi ha contrastato il cammino della Fondazione Vassallo e di chi ha girato lo sguardo dall'altra parte. Queste persone con il loro comportamento si sono rese complici. Il film – conclude - ci aiuterà ad arrivare alla verità.”

 
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Sindrome della madre malevola:

casi concreti in Valle D’Aosta

 

Grande scalpore mediatico ha suscitato il bimbo conteso di Cittadella e, in certi ambienti, si fa strada l’idea di dover difendere ad oltranza la madre, che da anni non faceva vedere il figlio al padre e non collaborava le istituzioni. C’è una certa propensione a parlare della inesistenza della PAS ritenuta di scarsa rilevanza scientifica  e, soprattutto, di una “invenzione” dei padri e di alcuni psichiatri. In realtà, la quotidianità è ben diversa e continuamente  ci ricorda che i casi di figli “manipolati” ed indotti a rifiutare il padre sono tantissimi. Chiamiamola come vogliamo, ma la sindrome della alienazione parentale  colpisce molti bambini, esiste dunque  e come!

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da Aosta Sera 12 Ottobre 2012 PDF Stampa E-mail

Bambini contesi

Valdostana condannata a 8 mesi

per sottrazione di minore


Aosta - La storia del bambino conteso di Padova, prelevato a forza dalla Polizia dopo scuola, ha scandalizzato e commosso l'opinione pubblica italiana. Da Aosta arriva oggi la sentenza del giudice Marco Tornatore che ha condannato a 8 mesi di reclusione, pena sospesa, una valdostana, C.F., per sottrazione di minore.

Nel dicembre del 2008 la donna, che si stava separando dal marito, C.M. , dopo una cena al ristorante con il figlio della coppia e il nuovo compagno, fece perdere le proprie tracce. Il padre non avendo più notizie del figlio si rivolse ai Carabinieri, denunciando l'ex compagna. Dalle forze dell'ordine l'uomo scoprì che la donna aveva portato il figlio in Veneto. Solo dopo tre mesi la mamma tornò ad Aosta con il figlio che il giudice decise poi di affidare ad entrambi i genitori. Oggi il giudice Tornatore ha dato ragione al padre, difeso dall'Avvocato Gianfranco Sapia di Aosta condannando la donna a 8 mesi di reclusione, pesa sospesa condizionata al pagamento entro 3 mesi di 1000 euro di risarcimento, oltre le spese legale.

(Domenico Albiero)

 
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PATTI CHIARI CON LE ISTITUZIONI

Positivo il bilancio delle attività svolte dal 26 al 29 settembre per i contenuti trattati e per l’individuazione delle problematiche che saranno oggetto delle prossime iniziative sociali.

Tre le questioni che verranno affrontate:

  1. L’assunzione di responsabilità da parte della politica valdostana verso le problematiche dei separati. Responsabilità che non può essere scaricata sui servizi sociali senza nessun controllo politico e senza nessun monitoraggio sull’efficienza degli stessi e sulle competenze degli operatori, sull’obiettività degli interventi e sulle spese talvolta incomprensibili e ingiustificate,
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Arroccati sulle personali certezze - Aosta 30 gennaio 2011 PDF Stampa E-mail

Arroccati sulle personali certezze

di Ubaldo Valentini

Le separazioni, in Vallata, sono causa di conflitti talvolta drammatici che stanno sfuggendo di mano alle istituzioni e che, se non ricondotti in una corretta dialettica esistenziale, potrebbero finire per connotare negativamente la stessa comunità civile valdostana.

Si assiste ad una crescente conflittualità nelle separazione al cui centro ci sono i minori contesi dai due genitore o troppo spesso ostaggi del genitore più forte e genitori resi deboli dall’arroganza dell’altro, da provvedimenti giudiziari non sempre rispettosi di ambedue i genitori e dei minori e da relazioni dei servizi sociali che non riescono a cogliere la giusta dimensione delle singole situazioni.

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