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domanda
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TOPIC: domanda
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#4
domanda 13 Anni, 2 Mesi  
Vorrei sapere come comportarmi con la questione religiosa, mi spiego: io sono stato sposato in chiesa. In seguito al momento della separazione o poco prima mia moglie frequentava i Testimoni di Geova portandosi i figli uno nato nel 1998 e l'altro nel 2003.Questo nonostante nella separazione ci sia espressamente scritto che per ciò che concerne la scelta religiosa deve essere concordata. Le cose purtroppo sono peggiorate, potete darmi un consiglio grazie infinite un papà disperato!!
EZIO
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#5
Re: domanda 13 Anni, 2 Mesi  
La scelta religiosa è molto importante e non può essere "imposta" a minori. La religione dovrebbe essere scelta quando si ha l'autonomia valutativa e quindi anche quella decisionale. Ma non è sempre così.
La madre non può imporre forme religiose nuove - totalizzanti l'individuo - e, mi si permetta, anche integraliste che non permettono dialogo, come quella praticata ora dalla sua ex-moglie. I bambini, molto probabilmente erano stati introdotti nella religione cattolica, e "traslocarli" in un'altra fede non aiuta loro a crescere sereni, in armonia con se stessi e con il mondo che fino ad allora li aveva circondati.
Le scelte educative e formative dei minori - in regime di affido condiviso - devono essere fatte congiuntamente dai due genitori ancor prima di coinvolgere i figli. Ciò non lo dico io ma il codice. Se poi è stato ribadito anche nel decreto del suo divorzio, lei può denunciare la madre. La denuncia, quando necessaria, non deve far paura, soprattutto quando la signora - l'esperienza di altri genitori separati finiti in questa congrega religiosa - porterà i suoi figli a vendere giornalini, bussare alle case per propagandare il loro credo religioso, li indurrà a pensare e vedere la vita in modo "coatto", dove la "salvezza" non è una conquista della libertà individuale ma determinazione della volontà altrui.
Cosa fare? Lottare per ridare libertà ai suoi figli, garantire loro una adolescenza serena senza quelle "kappe" idealreligiose o solamente economiche. Non permetta che si parli loro di città dorate, di "americanate" ma li educhi alla gioia della vita fatta di gioco e personale scoperta della propria via esistenziale che, sebbene trascorra in mezzo alle contraddizioni della quotidianità,non offusca mai la foducia in un futura dimensione umana, solidale e rispettoso di chi vive anche senza dio. Forse proprio costoro sono i veri maestri di vita e testimoni di un Dio fattosi uomo e solidale con gli altri uomini, che invita alla pace e alla condivisione della propria e altrui esistenza senza paure e minacce eterne.
Ubaldo Valentini
ags
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