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Dibattito pubblico


Separazioni in Aosta

Parliamo di GIUSTIZIA senza peli sulla lingua

 

Martedì 12 marzo alle ore 20.30, si terrà ad Aosta, Sala dell’Hôtel des Etats piazza Chanoux 1 (palazzo comunale), INCONTRO PUBBLICO, aperto a tutti, con l’avv. GERARDO SPIRA, esperto di pubblica amministrazione e diritto minorile, su “Separazioni in Aosta: Parliamo di GIUSTIZIA senza peli sulla lingua” -

Parliamo, senza peli sulla lingua, con i separati e la società valdostana per ricordare che la Giustizia non può e non deve essere a senso unico. La Magistratura, il Csm e il Ministero della Giustizia sono a conoscenza che le separazioni nella valle d’Aosta si muovono in un percorso tortuoso e difficile per i genitori, quasi sempre impossibile per i padri. E’ divenuta una chimera l’affido condiviso paritetico o alternato, con il mantenimento diretto dei figli e senza l’assegnazione della casa familiare, mentre in altri Tribunali, finalmente a partire da Brindisi, si fa strada una cultura più rispondente ai principi di uguaglianza dei diritti e dei doveri. La condizione della donna madre, resiste alle verifiche fiscali, da cui, comincia a venire fuori tanto sommerso di lavoro a nero, dichiarazioni falsificate, un mondo in cui finanziamenti e contributi pubblici privilegiano situazioni che, chissà perché, restano escluse dai controlli. Sistema che permette al marito perseguitato di finire “sotto i ponti” e alla donna, sempre garantita di vivere una condizione economica agiata come prima, alla faccia dell’ex e della collettività che lo permette. Il tenore di vita economica è preso in considerazione dalle istituzioni solo per la donna, senza tener conto di quanto sfugge e si disperde nei meandri del sistema. I figli sono carico non solo dell’uomo, ma anche della donna, che, stranamente, risulta quasi sempre povera e bisognosa. In tale sistema trova facile accesso l’istituto del gratuito patrocinio. E così con i soldi pubblici diventa agevole attivare la separazione, le cui spese, per il facile accesso al gratuito patrocinio, cadono a carico di “pantalone”. Si salvaguarda il benessere della famiglia, ma non si va a verificare come vive il marito. Non interessa alle istituzioni la sua condizione, anzi, la situazione diventa occasione per attivare azioni monitorie, con minaccia di pignoramento o sequestro di beni, fino ad attivare azioni penali per mandare in galera il padre dei figli.

L’associazione, che ascolta e segue le situazioni ha fatto il suo dovere di informare Istituzioni ed Autorità perché la Giustizia, sappia ciò che accade. Il superiore interesse dei minori va tutelato nel rispetto del principio che entrambi i genitori” sono uguali per la legge. La voce ”spese straordinarie” la troviamo sempre presente nei provvedimenti a carico del padre. Il previo accordo, concordato e scritto in sentenza per qualche Giudice non ha valore, perché prevale sempre l’interesse del minore. Quale valore giuridico hanno i negozi, i patti e gli impegni assunti e scritti? A che serve richiamare i principi del negozio giuridico, se poi la materia viene sottoposta al giudizio interpretativo del giurisperito di turno? E comodo affidare i figli ad entrambi e collocarli solo da una parte. Tanto l’altro, quasi sempre il padre, dovrà provvedere a mantenere l’agio e il benessere, per gli impegni scolastici e per le pratiche sportive, che risultano lo svago preteso, senza alcun diritto di sapere. Diventa infatti uno spergiuro se il padre vuol sapere notizie scolastiche e il motivo di acquisto di attrezzature costose, cambiate regolarmente con cadenza annuale. Chissà se chi decide, adotta lo stesso rigore con i figli !

O la legge prorompe solo con i figli degli altri? Né sono condivisibili i richiami ad altri protocolli o a costi di mantenimento standardizzati, in quanto i parametri e le situazioni variano da realtà a realtà socioeconomica. Le richieste di revisione delle condizioni di mantenimento, spesso rigettate senza sufficiente logica di attualità, finiscono nel vuoto generico di risposte negative.

Sulla croce della Giustizia non c’è solo l’uomo, ma anche la donna. I padri se non rispondono vengono e giustamente sottoposti alla legge penale, ma ciò deve essere anche per la donna che falsifica le dichiarazioni dei redditi, nasconde il lavoro a nero e le contribuzioni di cui gode sulla pelle della collettività. Se si giustifica il comportamento della donna con lo stato di bisogno, questo vale anche per l’uomo. Il diritto e la legge non sono privilegio di nessuno, ma soprannominati valori uguali per tutti. E l’occhio della legge ha il dovere di prestare uguale attenzione verso entrambe le parti in causa. Così le querele devono avere lo stesso tempo di attesa e di accelerazione. Quando si archiviano subito le denunce dell’uomo contro la donna e si mette alla gogna l’uomo che denuncia la moglie, si ha l’impressione che il diritto venga applicato ai padri ed interpretato per le madri.

La mancanza di fiducia nella Giustizia alimenta la conflittualità tra i genitori e il disconoscimento del diritto alla bigenitorialità e alla serenità dei figli. Il cittadino ha diritto di pretendere che il motto “la legge è uguale per tutti” venga rispettato senza ideologie e prevenzioni di genere.

Il crescente disagio tra i separati in Valle d’Aosta, con inaccettabili conseguenze tragiche ogni anno, pone con urgenza una doverosa e pubblica riflessione sull’istituto della separazione e dell’affido dei minori dopo la fine della convivenza dei genitori. I minori appartengono ai genitori e le Istituzioni a qualsiasi livello - hanno solo il dovere di applicare le leggi nella direzione giusta secondo i principi continuamente richiamati dalla Corte Europea per i diritti dell’uomo. I separati della valle d’Aosta hanno paura della Giustizia e ciò non contribuisce a creare un clima di fiducia. Dicono alcuni che sembra di vivere a Sparta, non ad Aosta. I figli vengono considerati come se la presenza di ambedue i genitori sia marginale per la loro crescita serena ed equilibrata. E’ falso pensare che le Istituzioni possano sostituire la funzione dei genitori. Il ruolo di genitore si sviluppa e cresce con l’esercizio delle persone che hanno generato i figli. Una seria indagine sul diffuso fenomeno dell’emarginazione in Vda - contrariamente a quanto affermato dalla Questura in una nostra tavola rotonda di alcuni anni fa – dimostra che il disagio familiare e il mondo conflittuale delle separazioni sono la principale delle cause.

Non ci stanchiamo di parlarne senza peli sulla lingua. Gradiamo la presenza e il contributo di tutti coloro che sentono il problema per intervenire al dibattito. Contatti: tel. 347.6504095 – www.genitoriseparati.itQuesto indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 

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