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Ad Aosta l’assessore Baccega


Sconfessa i dati ufficiali …

pur di restare aggrappato alla poltrona


di Ubaldo Valentini*

Il 7 gennaio 2020 in una pubblica conferenza, ilsig. Mauro Baccega, assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali della Regione Valle D’Aosta, ha illustrato con un suo documento il risultato ufficiale del suo mandato. In diciotto pagine l’assessore, probabilmente preoccupato dalla difficile situazione politica, ha sentito la necessità di rendere pubblico il suo impegno, attraverso una specie di lettera “di Babbo Natale”.  L’assessore infatti così conclude:“voglio sottolineare che in Valle d’Aosta la Sanità e i servizi Sociali sono all’avanguardia nazionale e quindi di buon livello”.

“La clamorosa dichiarazione” ci ha costretto a leggeredentro la relazione, che per la verità, si è esaurita in appena tre minuti. Il racconto del sig. Baccega, in buona parte ripetitivo di altri precedenti, non accenna minimamente ai dati ufficiali che lo sconfessano, pensando che i cittadini li ignorano. Noi li conosciamo perché siamo abituati a leggere e valutare.

Non entriamo nel merito di quanto riportato nella parte relativa al Servizio Sanitario.  Abbiamo notato che l’assessore continua a “rilassarsi” sulle Promesse e manifestare propositi di vecchia cultura politica che, oggi, purtroppo per lui, non incantano più. I dati, le criticità e il malessere sono segnali che non si cancellano con la promessa:“prossimamente farò diversamente”. I dati Istat riportati da Aostaoggi del 30 settembre lo sconfessano. Infatti dicono: la VDA insieme alla Campania indossa la maglia nera nella classifica sullo stato di salute delle Regioni italiane” e  continua“l’Istat ha inserito la Valle d’Aosta (e solo essa) nel gruppo 1 caratterizzato da mortalità prematura e comportamenti a rischio, in quanto segnata da importanti fragilità”. I dati sono oltremodo allarmanti se si tiene conto che si riferiscono ad una Regione, VDA, poco più grande di una città di appena 126.000 abitanti (dal 2011 il decremento differenziale tra popolazione anagrafica e stabile è di molto negativo-1.700 abitanti in meno). Baccega e i suoi dipendenti, forse non leggono.

Ci ha interessato, nella relazione dell’assessore, la parte relativa ai servizi sociali, più precisamente quella molto critica della famiglia separata e degli affidamenti dei minori.

L’assessore ha liquidato l’argomento in una sola paginetta (pag. 14), parlando del piano di zona in modo generico,“Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione dei minori”(Progetto P.I.P.P.I.). Qui, sempre in modo generico, parla di sperimentazione, di monitorare e di valutare “un approccio intensivo”, continuo e flessibile, di presa in carico del nucleo familiare vulnerabile, per ridurre significativamente i rischi di allontanamento del bambino o del ragazzo dalla famiglia. Le unità impegnate sono 4 assistenti sociali, 2 psicologi e 5 educatori professionali. Poi sempre in modo generico parla di contributi economici e di sostegni. Tutto qui.

Nella relazione di 18 pagine, il sig. Baccega ha dedicato al problema della famiglia, dei genitori e dei minori soltanto una paginetta perché forse non aveva niente da rimproverarsi o i responsabili che guidano il servizio non gli hanno saputo dire come stanno le cose. L’assessore non ha mai indicato una cifra, né ha chiarito le modalità di erogazione dei contributi. Insomma al sig. Baccega, pare che la parola “trasparenza”, interesse pubblico e partecipazione del cittadino facciano paura. Ha dichiarato che i servizi funzionano bene, ma non lo ha dimostrato; né ha fatto sapere come gli stessi si rapportano con i cittadini, i genitori separati. Nessun accenno alle denunce di genitori, riportate dalle interviste della stampa sulla sottrazione dei minori alla famiglia. Neppure ha chiarito perché i suoi servizi non consentono l’accesso agli atti e rifiutano di dare notizie obbligatorie per legge. Nessuna spiegazione è stata data se esistono nella VDA strutture per la reclusione di minori abbandonati o in affidamento, quanto costano, chi le gestisce, chi decide per gli affidamenti in una determinata struttura; se esistono convenzioni parificate nei costi; il costo del personale, il loro rapporto di lavoro; se esistono condizioni di incompatibilità. Noi lo abbiamo chiesto, da molto tempo. Ancora aspettiamo la riposta.

Nessun riferimento alla triste situazione dei suicidi. Eppure i dati sono sul suo tavolo, come su quello di altre istituzioni di “pianerottolo”.

Se il sig. Baccega non risponde ciò vuol dire che lo stato delle cose devono continuare a restare come sono per permettergli di operare politicamente con il solito sistema libero e senza controlli, pensiamo almeno pubblici. Non vogliamo pensare ad altro e ci auguriamo che il problema della famiglia sia fuori da qualsiasi concezione forzata, che sia rimasta aperto alla libera discussione e decisione politica, entro i confini della legge. Del merito politico l’assessore risponderà ai cittadini della Valle d’Aosta, noi pretendiamo che i servizi sociali aprano i fascicoli alla legge e si smetta di costringere la volontà del cittadino a fare ciò che si pretende con la minaccia di togliere i figli.

Sappiamo che nella Valle d’Aosta si è radicata un’altra cultura, ma questa non ha nulla a che fare con la legge e le regole.

* presidente Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori – Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. – tel. 347.6504095.
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