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Un grande passo, utile e ricco di speranza
per un cambiamento

di Marina Vergoni*

Vorrei anch'io commentare e porre delle riflessioni sulla sentenza di Strasburgo.

Spesso ho sottolineato quanta incompetenza ci fosse nei servizi sociali e nel loro operato e che questa viene confusa con mala fede da parte del singolo.

Di fronte a tanti racconti e a tanta sofferenza mi sono soffermata più ad ascoltare che a esprimere giudizi. Accertare che non sempre c'è mala fede quanto ignoranza certo non mi fa stare meglio. Siamo veramente all'apocalisse perché affidarsi, anzi, per meglio dire, doversi affidare a persone incompetenti non è una piacevole scoperta. Realizzare che le tue azioni future sono legate a persone incapaci non ci può che far preoccupare ulteriormente.

Memore di quanto detto, penso che forse combattere" l'ignoranza " risulti un po’ meno complesso.

Mi illudo che prima o poi possiamo far leva sull'oggettività, sull'ottenere ciò che ci spetta di diritto e, in questo caso, semplicemente fare il genitore-educatore del proprio figlio, di quell'essere che si è messo al mondo con la speranza di vederlo crescere con serenità. Questo spesso non avviene. Siamo e viviamo nell'era dell'incomprensione e scarsa comunicazione umana, questo è il nostro pegno da pagare.

 

Voglio finire con la retorica e pensare a un modo per riuscire a continuare a lottare e a cercare di ottenere ciò che per legge naturale ci compete: l'amore dei nostri figli. Siamo dovuti arrivare a Strasburgo, ma ci siamo arrivati ed è un grande passo, utile e ricco di speranza per un cambiamento. Voglio porre un'ultima riflessione: sulla DELEGA, ormai si delega sempre più ad altri per non operare, per non fare e agire, così i Tribunali o meglio i giudici delegano ai servizi sociali quando invece, a mio avviso, la competenza è loro. Forse leggi nuove non servono e forse serve più il buon senso, la conoscenza e la specificità,.

L'assistente sociologo tuttologo non è utile, forse all'interno dei tribunali vanno messe figure professionali (assistenti sociali che abbiano avuto specifica formazione) che possano lavorare in sinergia e confrontarsi con i giudici e sarebbe così tutto più semplice.

* Vicepresidente Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori

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Opinioni

Invitiamo i lettori ad intervenire con le proprie libere opinioni sulla condanna inflitta all’Italia - perché discrimina i padri separati - da parte della “Corte europea per i diritti dell’uomo” che ben volentieri pubblicheremo su queste pagine.


 

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