Chiediamo di applicare la legge, non inciuci ai danni dei minori Stampa
Scritto da Administrator   
Mercoledì 21 Marzo 2018 19:39

Perugia: al comune


Chiediamo di applicare la legge

non inciuci ai danni dei minori


avv. Gerardo Spira *

 

L’estensore del Protocollo e/o Regolamento dell’attività dei servizi sociali, sia a livello regionale che comunale, avv. Gerardo Spira, in nome dell’Associazione, di cui condivide scopi e finalità , visto l’enorme ritardo sull’argomento proposto dal Consigliere prof. Sergio De Vincenzi e avuto riguardo della gravità della situazione che incalza le famiglie separate ed i minori,  invita il sindaco del comune di Perugia, avv. Romizi, l’assessore ai Servizi Sociali, sig.ra Cicchi, e il presidente della I commissione consiliare, sig. Fronduti., e tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza  a rimuovere, ognuno per la propria competenza, gli ostacoli che impediscono alla commissione di procedere nell’iter della mozione, in parte discussa, e  posta a riposo. La proposta, depositata da oltre un anno “circola” maldigerita tra gli atti del comune in attesa di essere definita nel regime di disciplina dell’attività dei servizi sociali in materia minorile, molto sentita da gran parte dei cittadini colpiti dal pesante problema della separazione. Il lungo e ingiustificato ritardo porta inevitabilmente a sospettare della volontà di affrontare l’argomento, che comunque la legge 241/90 prevede tra quelli obbligatoriamente da regolamentare.

La posizione del consigliere regionale dell’Umbria Sergio De Vincenzi, sul problema dei minori, assume un contorno di forte impatto politico nel momento in cui i partiti contano le perdite sul terreno elettorale. Seguiamo con particolare interesse la questione, perché finalmente un politico di levatura regionale, anche comunale, si è fortemente caricato del problema della famiglia divisa, incanalando la questione sulla strada della trasparenza legale. L’applicazione della legge non è questione politica.

Con l’Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori abbiamo, da quasi quattro anni impegnato l’attenzione sulla disattesa problematica, sviluppando un discorso orientato al rispetto delle regole che la legge ha imposto ai comuni e di conseguenza ai servizi sociali.

Il consigliere De Vincenzi, non s è lasciato offuscare dalla visione politica, e pur conoscendo la mia provenienza politica di sinistra praticata ha saputo cogliere l’onestà della proposta e la sua importanza in favore di un mondo sommerso da conflitti, distruzioni familiari, interessi coinvolti e soprattutto da stupidi e puntigliosi litigi in danno di figli che vivono ai margini di una società senza valori etici e legali.

Il consigliere De Vincenzi ha compreso che nei valori e nei principi a tutela dei minori, non esistono barriere ideologiche o di parte. Questi appartengono ad una sfera neutra in cui ciascuno di noi assume poi la sua responsabilità di fronte alla Società.

Portiamo avanti una battaglia di grande portata legale e la politica, quella seria, rivolta agli interessi generali dei cittadini, dove trovano accesso condiviso diritti e doveri uguali per tutti.

Quando la legge viene accantonata e i diritti calpestati, è conseguente la risposta della collettività mortificata. Insistere sulla strada della compressione dei diritti, significa volere determinare un regime contrario alle regole democratiche, a quelle regole che assicurano la pacifica convivenza civile.

Esiste il problema delle separazioni che ha incancrenito il tessuto sociale della famiglia e della società. La politica ha il dovere, come dice la Costituzione, di rimuoverne gli ostacoli, emanando le regole di corretta disciplina, ben visibili e aperte al controllo di tutti. La politica ha il dovere di sottrarre il problema a qualsiasi tentativo di accaparramento di casta o di associazione occulta.

La questione sollevata dalla nostra Associazione, ben organizzata in punto di diritto, è stata già discussa dalla commissione comunale di Perugia e volutamente messa in pausa, in attesa di decisione. Quale? Non si esprimono i dirigenti del settore chiamati a dare parere obbligatorio e l’assessore ai Servizi resta nascosto in attesa. Il silenzio genera sospetti, anche riconducibili a prevedibili ipotesi di responsabilità.

Non chiediamo favori, anzi. Chiediamo di applicare la legge e di porre l’Amministrazione nella condizione di osservare un principio cardine dell’art. 97 della Costituzione (buon andamento ed imparzialità). Principio che devono osservare tutti coloro che hanno a che fare col pubblico. Le tirate autoritarie di posizione e di potere sulla poltrona o sulla sedia non fanno altro che alimentare dissenso e il dissenso diventa un tarlo roditore nella mente del cittadino che subisce le conseguenze della ingiustizia, specialmente quando si è a conoscenza del valore e del limite della legge.

Non conviene a nessuno tirare la corda, perché la rottura sicuramente porta conseguenze a tutta la comunità e innanzitutto ai minori verso cui tutti dobbiamo rivolgere le nostre attenzioni.

Il consigliere De Vincenzi ha aperto un varco che molti, forse tantissimi, preferivano tenere nascosto. Ne ha colto la necessità e il dovere soprattutto verso quanti hanno perduto felicità, onore, dignità e senso della vita.

In questa materia non esiste una ragione politica. Uno è l’interesse che va oltre la politica, l’interesse della famiglia e quello ancora più importante: dei figli.

Ora attendiamo la risposta del Consiglio regionale alla mozione proposta sempre dal Consigliere De Vincenzi.

 

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Ultimo aggiornamento Giovedì 22 Marzo 2018 09:36
 

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