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Chiesta una indagine sull’affido dei minori in Valle d’Aosta


La nostra associazione ha chiesto, ufficialmente e con risposta scritta, al presidente dei servizi sociali, all’assessore alle politiche sociali, al presidente della Regione, al presidente del Tribunale, al presidente del Tribunale per i minorenni, alla Procura della Repubblica c/o Tribunale, alla Procura della Repubblica c/o la Corte dei Conti, alla Corte dei Conti di Aosta di aprire una indagine sull’affido dei minori in Valle d’Aosta per conoscere:

“se gli affidamenti disposti in comunità protette, nelle case famiglie e nelle singole famiglie della Regione Valle d’Aosta o nelle strutture extra-regionali sono stati effettuati in regime di legittimità procedimentali; se durante il periodo di collocamento dei minori sono stati individuati, incaricati e disposti i controlli; se di ciò sono stati redatti regolari verbali e conservati agli atti; se sono state verificate le congruità delle rette pagate dall’ente pubblico a tali strutture e se le stesse rendono pubblici i loro bilanci, gli operatori che seguono i minori, le loro professionalità e i programmi da loro messi in atto a tutela di questi minori sottratti alle famiglie di origine, temporaneamente o definitivamente, come nelle adozioni; se tali provvedimenti di collocazione extra-familiare dei minori siano stati realmente indispensabili e se sono state esperite – con la dovuta certificazione – altre vie per sostenere i genitori nello loro genitorialità ed evitare, nella stragrande maggioranza di casi, il drammatico distacco da entrambi i genitori o solo da uno; se sono state verificate le vere finalità di queste comunità e se sono state verificate a chi realmente tali strutture sono riconducibili; se, infine, ad oggi sono state rilevate criticità e come queste sono state risolte”.

Si chiede, in definitiva, alla luce dei fatti emersi dalle indagini presso le case famiglia della regione Emilia, che le istituzioni a cui compete la tutela dei minori verifichino la correttezza della continua – e talvolta incomprensibile – sottrazione dei minori ai genitori per collocarli presso costose strutture sia ad Aosta che fuori regione sulle quali manca un continuo monitoraggio esterno.

La nostra associazione opera a livello nazionale da ventidue anni nella tutela dei minori e, in Valle, da anni ha pubblicamente denunciato gli abusi “istituzionali” nei confronti di minori figli di separati e dei loro genitori sia sulla stampa che con conferenze e convegni. Dinnanzi ai continui dinieghi alla richiesta di trasparenza sia da parte dell’assessore alle politiche sociali e della maggioranza regionale che, al contrario, esaltano la bontà degli operatori e dei loro dirigenti sia da parte dei diretti responsabili del servizio socio-sanitario stesso che, contra legem, rifiutano ai genitori l’accesso ai fascicoli dei propri figli, è obbligatoria una approfondita indagine da parte dei Tribunali e della Procura della Repubblica c/o il Tribunale ordinario, il Tribunale per i Minorenni, la Corte dei Conti, della Corte dei Conti sulla legittimità e/o opportunità di questi provvedimenti, sulla gestione professionale delle strutture, sui costi e sui bilanci ed infine sulla correttezza dell’operato dei servizi sociali.

Una società correttamente istituzionalizzata ha il dovere di partecipare e controllare ciò che avviene nella sfera pubblica, in modo imparziale e, soprattutto, perché le funzioni costano risorse ed investimenti di cui ognuno di noi deve dar conto.

Stessa indagine, nei prossimi giorni, verrà avanzata anche in Umbria, dove lo strapotere di certe istituzioni è più che mai evidente e dove al cittadino non è permesso nemmeno chiedere la trasparenza sui provvedimenti che riguardano i propri figli.

Nei prossimi giorni daremo pronta documentazione dell’iniziativa.

Chiunque, indignato per quanto sta succedendo nel mondo dei servizi sociali e delle istituzioni italiane (e non solo nella regione Emilia-Romagna) preposte alla tutela dei minori e chi è a conoscenza di casi da denunciare (garantiamo la massima riservatezza delle origini delle informazioni che comunque verificheremo direttamente) o ha subito sulla propria pelle gli abusi dei servizi sociali, delle case-famiglie e delle comunità protette e degli organi giudicanti ci contatti al 347.6504095 o su Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , disponibili anche ad un incontro. Stiamo preparando un dossier e daremo una mano a chi ha subito abusi sui propri figli e su di sé, come genitori e nonni.

Il direttivo dell’Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori.

 

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