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Lettera a Babbo Natale


“Il tuo comportamento non mi è piaciuto”


Avv. Gerardo Spira*

Caro Babbo Natale,

sono giunto alla conclusione del mio rapporto con te. Dal 2012, ascoltando i consigli di tanti amici che conoscono il mio impegno, mi sono permesso di scriverti la lettera di Natale, come fanno tanti, nella speranza di smuovere una parte dei moltissimi desideri che avanzano specialmente in determinate occasioni. So bene che per le tantissime richieste non ti è possibile esaudirle tutte. Ma credevo che almeno qualcuna colpisse la tua attenzione. Nel 2012, 13 e 14 ti chiesi, con qualche variante annuale, di inserire nel tuo sacco alcuni doni anche per i bambini soli, che vivono in case di cura, o altri luoghi di collocamento che alcuni soloni si accaniscono a definire protetti (potette da chi non si sa). Non avendo compreso la mia richiesta, la mattina del Natale ti sei presentato in queste case e hai lasciato i soliti giocattolini sequestrati forse ai ”Vuoicumprà“ abusivi o raccolti qua e là tra i tanti regali di cui si liberano i bambini più fortunati. Ti avevo anche chiesto di creare un po’ di clima familiare, per tenere accesa una luce di speranza diversa, per far capire che la Società, la nostra Società, pur tra i tanti impegni, non dimentica nessuno.

Invece ho dovuto constatare che anche tu hai un brutto modo di svolgere la funzione di Babbo Natale.

Negli anni 2015, 16 e 17, tenendo presente il cambiamento veloce delle abitudini delle famiglie e di tutti noi, ti ho chiesto la cortesia di tener conto di questo evento culturale e di adeguare i tuoi doni anche per i bambini, i tanti minori, che intanto si sono affollati sempre più nelle case famiglie le quali, per il sensibile impegno della politica, si sono diffuse come funghi in tutto il territorio nazionale. Meno male che c’è tanta “brava politica” che sa trovare i soldi e tenere le antenne ben alzate verso la crescente domanda.

Purtroppo anche questo mio desiderio è rimasto inascoltato.

Pensando che le tue possibilità materiali fossero molto limitate, nel 2018 ti chiesi di impegnarti a inserire nel tuo sacco, pace e serenità nella famiglia, perdono a chi aveva sbagliato e un poco di umanità nei Tribunali, negli Enti e in tutte quelle organizzazioni che tanto s’interessano di figli di separati e di minori abbandonati. Fraintendendo la mia richiesta, hai lasciato nei tribunali e nei Comuni degli schemi di Protocolli o di contratti, con spazi liberi da riempire, a seconda del luogo. Hai dimenticato i genitori che sono quelli che alla fine pagano le conseguenze degli accordi.

Hai combinato un grande disastro, perché Tribunali, Servizi sociali e Ordini professionali, invece di pensare ai minori abbandonati, isolati e rinchiusi nelle case famiglie, ai genitori e alla famiglia divisa, si sono accordati tra di loro come meglio si potesse tenerli lontano dalla Giustizia. In questo modo hai dato a queste Istituzioni la possibilità di creare un sistema inattaccabile, almeno tra di loro, per rinchiudere i poveri genitori e i loro figli “nella rete”, senza controlli e senza alcuna responsabilità personale.

Caro Babbo Natale, ti sei reso responsabile della più grossa porcheria contro i minori. Il caso di Bibbiano non è l’unico. Io che leggo molto e ascolto nel sottobosco del sistema, ho saputo che la pratica di Bibbiano è molto diffusa e se non ci mette le mani la politica seria, quella lontana dai soldi, assisteremo ad uno degli scandali più vergognosi che si nasconde nel nostro Paese sull’affidamento dei minori e dei figli di quelli che non hanno alcun peso.

Perciò il tuo comportamento non mi è piaciuto. E Non ti credo più. Per piacere non ti interessare più del problema. Tanto, dilaga l’ingiustizia, la disuguaglianza, la ruberia e la corruzione. I minori sono sempre più abbandonati. Anche i Ministri della Giustizia e della Pubblica Amministrazione a cui mi sono rivolto, non hanno dato importanza al problema. Bonafede ha raffazzonato, come Pillon, una specie di disegno di legge e lo ha messo nell’elenco di tanti altri da esaminare. Forse i minori di oggi, ne avranno notizia tra anni.

Ti invito, quindi, a non tener conto della lettera che ti ho scritto quest’anno, forse anche con ritardo. Non lasciare doni dove si trovano bambini e minori di famiglie separate, perché, vista la situazione, potremmo trovare anche qualche brutta sorpresa. Non farti vedere più, almeno per le nostre richieste e fammi la cortesia: se incontri la tua collega, la befana, che si sta organizzando per gennaio, dille di non portare doni ai nostri figli. Anzi, la scopa che gli serve per volare, la impegni per una buona opera; la usi per scopare e ripulire in tutti quei luoghi in cui si studia e si escogita il sistema, come togliere la dignità alla famiglia e ai minori. Ti saluto.

* presidente onorario “Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori”

 

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