Stampa

Una lodevole iniziativa


Ai richiedenti il gratuito patrocinio

verifica fiscale delle dichiarazioni


Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Salerno ha rilevato che, nel 2019, oltre il 10% delle autocertificazioni dei richiedenti il Patrocinio a spese dello Stato per cause penali non erano veritiere e lo hanno scoperto analizzando i redditi dichiarati con il reale tenore di vita dei richiedenti, le attività economiche svolte dall’intero nucleo familiare e dagli eventuali conviventi. Coloro che hanno omesso di dichiarare le reali risorse economiche proprie per rientrare negli indici di basso reddito per accedere al patrocinio gratuito sono stati denunciati per truffa ai danni dello Stato e rischiano una condanna fino a 5 anni di carcere e una multa fino ad €. 1.500. Nei primi due mesi del 2020 la GdF di Salerno ha già accertato ben altre 14 irregolarità.

***

In primo luogo un plauso al Comando provinciale da parte della nostra associazione per aver messo mano alle false autocertificazioni che accompagnano la richiesta di patrocinio gratuito a spese dello Stato: fenomeno assai diffuso in tutta Italia che coinvolge anche le cause civili, in particolare nel settore delle separazioni, divorzi e affido dei minori. Più volte la nostra associazione ha segnalato alle autorità competenti, compreso alle procure della Corte dei Conti per danno all’erario statale, il diffuso ricorso alle dichiarazioni false per accedete al c.d. patrocinio gratuito che oltre a recare un danno economico allo Stato sono quasi sempre occasione di ingiustizie sociali e causa del proliferare di denunce contro l’ex coniuge-convivente per maltrattamenti in famiglia, per atti persecutori e per infinite inesistenti altre cause.

Se venissero analizzate tutte le dichiarazioni che accompagnano le richieste del patrocinio a carico dello Stato, cioè di noi cittadini, se ne scoprirebbero delle belle: dichiarazioni fasulle, evasioni fiscali consolidate negli anni, lavoro a nero ed ingiustificabili tenori di vita incompatibili con i redditi dichiarati. Lo Stato risparmierebbe milioni e milioni di soldi pubblici esborsati per pagare avvocati che dovrebbero assistere cittadini con redditi molto bassi e i tribunali non verrebbero sommersi da ricorsi e denunce fasulle.

Diminuirebbe anche la conflittualità tra i genitori perché quello dalle facili e non veritiere denunce ci penserebbe bene prima di fare tutto ciò contro l’altro genitore (quasi sempre il padre) se le spese legali fossero a suo totale carico. I figli, in questi casi, non sarebbero più le vere vittime di un sistema giudiziario “illogico”.

 

L’indagine su tutti i patrocini gratuiti è una priorità sia per la corretta gestione dei soldi dei cittadini sia per limitare il lavoro a nero che, di fatto, danneggia fortemente il genitore non collocatario che deve esborsare assegni di mantenimento più elevati – talvolta esagerati rispetto ai suoi redditi –  per figli e, in alcuni casi, anche per la moglie “disoccupata”  centinaiae che deve rimborsare il 50-70% delle spese straordinarie sulle quali, troppo spesso, non può pretendere (a causa di assurdi e illegittimi protocolli giudici-avvocati) la preventiva sua autorizzazione.

Non dare seguito alle numerose richieste di indagine è indice di una giustizia che applica “una legge non uguale per tutti i cittadini”. Non sono spiccioli ma miliardi di evasione che coinvolgono milioni di cittadini e centinaia di migliaia di redditi di cittadinanza.

I legali che autenticano la firma, di fatto, dovrebbero essere responsabili delle mendaci dichiarazioni dei propri assistiti che spesso sono anche a conoscenza della reale situazione economica del proprio cliente e del suo nucleo familiare.

La procedura per la concessione del patrocinio a spese dello Stato dovrebbe prevedere la preventiva indagine della polizia tributaria e chi, colto in fragranza di reato, dovrebbe essere sottoposto a pene carcerarie ed economiche molto più pesanti. Il legale che con la sua autentica permette al suo assistito di presentare la richiesta, se informato della sua situazione economica, dovrebbe essere sospeso dall’esercizio della professione da parte dell’ordine forense di appartenenza.

Graditi commenti alla email: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

 

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili. Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di più.

EU Cookie Directive Module Information