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Polemica al Consiglio Regionale Valle d'Aosta


La farsa politica dei consiglieri regionali

sulla “carità elettorale” per il Covid 19


di Ubaldo Valentini*

Chi, a seguito dell’affido dei figli, lotta quotidianamente contro le disuguaglianze subite da una giustizia “sbrigativa” e da un servizio sociale che ha sposato palesemente la causa di genere che penalizza sempre il genitore non collocatario e chi lotta contro le difficoltà economiche quotidiane e invano chiede a tutti, compresi i politici che problemi economici non hanno, il rispetto del diritto alla bigenitorialità per i figli e la cogenitorialità per ambedue i genitori guarda con amarezza (forse ne prova nausea) la farsa della querelle su un “piccolo” e strumentale taglio degli stipendi dei consiglieri regionali.

La dialettica sollevata dal gruppo Rete Civica ci sembra pretestuosa e frutto di una farsa elettorale senza entrare, di fatto, nelle problematiche dei Valdostani che, a seguito del loro mandato politico, dovevano affrontare per rimuovere ancestrali prassi clientelari - di possibile natura anche delittuosa come le cronache giudiziarie ci ricordano - che alimentano sperperi di soldi pubblici e perpetuano consolidate ingiustizie sociali.

I separati valdostani hanno trovato nella stragrande maggioranza dei consiglieri regionali un muro contro le loro giuste richieste per garantire equità sociale tra i cittadini, la regolamentazione dell’attività dei servizi sociali, la trasparenza dell’operato di chi è preposto alla tutela dei minori,  l’anagrafe di tutti i contributi, pubblici e privati, percepiti dai singoli cittadini, in  modo particolare dai genitori collocatari, trasparenza dell’ente pubblico nell’erogazione dei contributi e della case popolari su basi oggettive e non sulla assurda discrezionalità dell’assistente sociale, indagine sul lavoro a nero che sottrae ingenti somme agli enti locali e allo Stato, il rispetto della legge sulla pubblica amministrazione e sulla cui attuazione nessun dirigente degli enti pubblici provvede ad effettuare i dovuti e frequenti controlli, anche risolutivi.

Nelle audizioni della II e V commissione regionale per l’approvazione di un “dovuto” Regolamento per disciplinare l’attività dei servizi sociali impegnati a relazionare al tribunale sull’affido dei minori abbiamo notato una indifferenza, spesso ostilità ad un diritto negato, e uno schieramento di molte forze politiche di maggioranza (o di “comprensibile” supporto alla stessa) palesemente schierate con i servizi sociali e con le lobby che l’affiancano.

Guai mettere in discussione un assessorato alle Politiche sociali che, senza ritegno politico ed etico, invece di affrontare le problematiche del settore consolidate da anni e su cui i separati insistono da anni con gli assessori di turno si prodigava a sostenere che la VDA aveva i migliori servizi sociali d’Italia e una invidiabile sanità che i fatti recenti l’hanno relegata all’ultimo posto nella graduatoria delle regioni italiane. Cosa possono dire i separati? Cosa possono pensare nei prossimi impegni elettorali?

Stracciarsi le vesti per l’astensione della maggioranza dei consiglieri regionali sulla proposta di Rete Civica è quanto mai strumentale. I cittadini si aiutano e tutelano con il ridurre le spese dell’apparato pubblico e, in specifico, con la drastica riduzione del numero dei consiglieri regionali (assurdi n. 35 per 125.000 abitanti circa, altrimenti per analogia la Lombardia ne dovrebbe avere qualche migliaia!), la drastica riduzione dei redditi sia dei consiglieri regionali, dei numerosi dirigenti di nomina della regione e degli enti pubblici, dei sindaci e assessori dei comuni, la riduzione dei piccoli comuni la cui esistenze non ha più alcuna ragione visto il costo dell’apparato e il numero degli abitanti, la cessazione di finanziamenti con soldi pubblici per iniziative superflue che appesantiscono il bilancio degli enti locali. I suggerimenti potrebbero continuare e non occorre molto fantasia per individuare i tagli ai costi pubblici e mettere i relativi risparmi a servizio dei cittadini. Il resto è solo divertissement.

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* presidente Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (aps)

 

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