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Cambia la giustizia in Valle d’Aosta


Alla luce delle sentenze della Corte di Appello di Torinoresta certo che le battaglie dell’associazione e la sua linea difensiva trovano sistematica conferma nelle sentenze riformate, che continuano a darci ragione. Non è la prima volta che accade e la sentenza impugnata, riformata e pubblicata ieri nel capoluogo piemontese è la palese conferma che le cose stiano cambiando e che lentamente la linea del diritto ha il sopravvento su altre esigenze.

Un padre lotta da anni per vedersi riconosciuti i diritti di genitore estromesso dalla vita dei propri figlied è da oltre un decennio al centro di duri e diretti attacchi da parte della oramai ex-moglie e dei due figli che, in un pubblico dibattito raccontava, assieme ad altri padri, la propria esperienza genitoriale. Complici sono pure certi ambienti politici, che cercano nel mondo del sommerso chiari sostegni alle loro richieste e promesse non sempre comprensibili e giustificabili.

 

In anni, questo padre, oltre a non essere mai stato genitore nel senso pieno della parola, è stato costretto a vivere di miseria, arrivando, per poter far valere le proprie ragioni, a vivere festivi, notturni e tempo libero all’interno dell’azienda. Ieri la ulteriore svolta. La madre, possessiva ed ossessiva sui figli, tanto da utilizzarli ad orologeria contro il padre, dovrà restituire a quest’ultimo un terzo degli assegni di mantenimento percepiti, che, sicuramente, nonrestituiranno a lui la dignità economica,ma saranno un’ulteriore espressione di una giustizia più attenta ai cittadini di cui la Corte torinese, leggendo doverosamente i fascicoli, ne sta divenendo una apprezzabile esempio, l’AssociazioneGenitori  Separati per la Tutela dei Minori non può che esprimere al proprio legale, artefice di battaglie coraggiose, la propria riconoscenza e gratitudine. Un chiaro segnale che la giustizia si può fare quando la si vuole perseguire onestamente.

 


Siamo tornati.

In punta di piedi e timidamente  proviamo a riprendere il filo del discorso interrotto bruscamente ed improvvisamente da tante settimane in circostanze che non si possono augurare a nessuno e che ci hanno reso, nella forma sperimentata, ancora più forti nella battaglia contro gli abusi sui minori, nei procedimenti per l’affido degli stessi ai genitori, ricorrendo a strutture alienanti ed aberranti, come le famiglie terze ed i servizi sociali, nella vergognosa indifferenza di tutte le istituzioni, anche giudiziali, da sempre denunciate in queste pagine che rispondono solo alla logica di genere materna e non a quella del diritto sancito dalla Costituzione.

Col cerino in mano, non tanto per commemorazioni di rito, ma per far scoppiare un sistema incontenibile e degradante la dignità di ogni persona libera, ci rimettiamo in cammino, supportati da prospettive diverse rispetto al passato.

Ma sempre e solo a fianco di voi genitori, della bigenitorialità e della co-genitorialità.

Ripartiamo!

 

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