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Giovedì 01 Marzo 2018 19:12

Consiglio regionale Umbria


Una mozione per le linee guida

a tutela dei diritti della famiglia e dei minori?!


Avv. Gerardo Spira *

Il consigliere regionale Sergio De Vincenzi con atto n.1533 ha depositato presso il Consiglio Regionale dell’Umbria la mozione ad oggetto” adozione iniziative da parte della Giunta regionale ai fini dell’urgente emanazione di linee guida riguardanti le attività amministrative dei servizi sociali in materia di minori”.

Plaudiamo all’iniziativa, ma riteniamo di dover fare alcune considerazioni sull’argomento, dal momento che la nostra associazione, unica in Italia, ha il merito di aver sollevato la questione della persistente violazione di principi di legge da parte di Organi e degli Enti territoriali, i quali hanno, consapevolmente e per ragioni politiche, affidato la problematica delle crisi famigliari, alle competenze di personale socio-sanitario senza alcuna disciplina regolamentare, prevista dalle leggi sin dal 1977.

Da oltre quattro anni la nostra associazione ha posto l’argomento ed avanzato proposte di corretto tenore giuridico presso Comuni e Regioni. La proposta è stata sottoposta anche all’attenzione del consiglio comunale di Perugia, impegnando alcuni consiglieri che sembravano interessati al problema. Per l’interessamento del Consigliere De Vincenzi la proposta è stata anche vagliata, in udienza pubblica, dalla Commissione competente ai cui lavori abbiamo partecipato come Associazione. Di questo impegno non abbiamo più saputo nulla.

Abbiamo invece saputo, da voci sparse qua e là, che contro la proposta si sono sollevate le ire di caste e di noti protettorati. Abbiamo compreso che non si voleva mettere le mani in un mondo in cui i giochi e ruoli erano già stabiliti.

Il consigliere De Vincenzi, non ha demorso, gliene dobbiamo dare atto. Ha alzato l’asticella, proponendo il problema in Consiglio regionale. L’iniziativa politica ha assunto così la forma di mozione, rivolgendosi alla giunta per impegnarla ad emanare con urgenza linee guida riguardanti le attività amministrative dei servizi sociali in materia di minori. L’urgenza lascia intuire la gravità del problema scarsamente affrontato dalla politica. Probabilmente non s’intende toccare la questione, per i pericolosi risvolti politici e finanziari.

Nella Mozione il nostro impegno, e ce ne dogliamo, appare però confuso con quello di altre associazioni, di dubbia recente costituzione a sostegno di movimenti politici, di cui non conosciamo finalità e scopi e che, di sicuro, non operano in Umbria. L’associazione genitori separati ha rivendicato una questione di puro diritto e di regole che la legge pone obbligatoriamente a carico degli Enti territoriali. Il percorso legislativo, che molto correttamente il Consigliere ha riportato, su nostro studio e proposta, prova che fino ad oggi, soltanto la nostra associazione ha parlato e dibattuto questo aspetto della questione. Organi, soggetti terzi e pubblici hanno usato e abusato della legge per fini diversi e con criteri contrari alla disciplina pubblica.

La precisazione è d’obbligo, dal momento che la nostra associazione ha affrontato il problema e lo ha proposto alle istituzioni pubbliche al solo scopo di recuperare i valori della famiglia, senza altri interessi particolari, secondo i principi della Costituzione.

Il problema dei minori va pertanto tenuto fuori da schemi o prospettive politiche preconfezionate. La legge e il diritto hanno un solo scopo: tutelare i minori nella crisi familiare senza aggravare la società di costi di altre strutture o sovrastrutture. Bastano quelle previste dalla legge e la volontà a farle funzionare correttamente. Gli ostacoli e i tentativi di inadempienza, con i tempi che corrono, finiscono sotto gli occhi vigili dei cittadini che pagano il conto.

Con la mozione si continua a rimescolare e confondere la materia con incontri e dibattiti in cui si discute fino alla noia di un obbligo di legge o della sua distrazione dai principi fondamentali della Costituzione e delle Convenzioni internazionali. Le offese alla famiglia e ai minori invece di trovare la soluzione nella legalità istituzionale diventano occasione per stipulare protocolli pattizi di settore o di categoria.

Il Consigliere De Vincenzi prima di impegnare la Giunta si è richiamato in modo generico ad alcune associazioni tra cui la nostra. Sarebbe stato più giusto e coraggioso segnalare che la proposta è sorta per iniziativa scritta, depositata e già dibattuta dall’associazione genitori separati. Sicuramente vi sono altre associazioni in Italia che declamano il problema, ma noi riteniamo di dover ricordare che siamo forse gli unici a muoverci da anni su questa strada per la tutela dei diritti dei minori, quella della disciplina e della regolamentazione delle attività che riguardano la famiglia in crisi. La nostra Associazione ha posto l’indice sulle inadempienze dei servizi, sui ritardi e sulle omissioni, sui mancati doveri e sugli inesistenti controlli. Gli incontri e i convegni vanno organizzati su questi temi che corrodono giorno per giorno i valori del tessuto sociale, alimentando il clima della sfiducia e della credibilità delle istituzioni.

La mozione è già una denuncia di responsabilità. Esiste la legge che fa obbligo di regolamentare la materia. Non applicarla porta ad altre considerazioni che preferiamo rispettosamente mantenere nella riserva della correttezza professionale. Ci auguriamo che la Giunta affronti il tema con la sensibilità della gravità della crisi che ha colpito la famiglia di tutti. Non si può affidare il dolore dei figli agli obiettivi delle strategie politiche o delle caste professionali che hanno fatto un business su queste problematiche.

 

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