Stampa
Venerdì 05 Novembre 2021 09:46

Luci ed ombre

 

Assegno unico per i figli a carico

un dovuto aiuto ai genitori separati


L’assegno unico universale - per i figli minori e/o carico dei genitori, ma, per quelli di età inferiore ai 21 anni, alla condizione che i figli compresi nella fascia 18-21 anni frequentino un percorso di formazione scolastica o professionale, un corso di laurea, tirocinio, se prestano il servizio civile e se sono disoccupati in cerca di lavoro presso un centro per l'impiego o un'agenzia per il lavoro ovvero svolgono un'attività lavorativa limitata il cui reddito annuale non deve superare gli €. 4.000,00 - è stato istituito (l. n. 46 del 1° aprile 2021, in Gazzetta Ufficiale n. 82 del 06.04.2021) per favorire la natalità e il sostegno della genitorialità. Questo è riservato ai nuclei familiari con un reddito compreso nella fascia €. 7-50.000,00; l’importo dell’assegno varia in base all’Isee e al numero dei figli a carico, con una integrazione di €. 50,00 mensili per quelli disabili; l’applicazione del beneficio è in parte già in vigore dal 1° luglio (d.l. ponte n. 79/2021) e, dal 2022, sarà a pieno regime, con il rischio di un ulteriore rinvio per le inadempienze governative nell’emissione dei decreti attuativi. L’assegno verrà erogato ai genitori dei minori e, in caso di loro assenza, a chi esercita la responsabilità genitoriale. L’assegno unico è compatibile con sussidi statali e degli enti locali nonché con il reddito di cittadinanza.

La domanda per accedere all’assegno unico - una per ciascun figlio – va indirizzata all’Inps entro il 31 dicembre e la somma sarà erogata, al 50%, direttamente ai due genitori con affido condiviso.

Per la prima volta ai genitori separati viene riconosciuto loro un diritto fino ad oggi negato, poiché i contributi, compresi i c.d. assegni familiari, venivano riconosciuti solo al genitore affidatario/collocatario, cioè quasi sempre alla madre, nonostante l’altro genitore fosse obbligato a pagare l’assegno di mantenimento per i figli.

Tutto ciò comporta che il genitore obbligato al mantenimento dei figli si accerti se l’altro ha presentato la richiesta dell’assegno unico, anche nella forma ridotta, e che dichiari direttamente all’Inps di essere separato e/o non collocatario dei figli con affido condiviso e ne chieda l’accredito della quota di sua spettanza direttamente sul proprio conto corrente o con bonifico domiciliato. Se tale beneficio non è stato ancora richiesto dalla controparte, l’obbligato deve provvedere direttamente a farlo, rivolgendosi direttamente all’Inps o ai patronati dalla stessa delegati per l’inoltro della domanda.

Per i procedimenti in corso di affido dei minori, separazione e divorzio l’avente diritto deve esplicitamente pretendere l’applicazione della legge sull’assegno unico universale tramite il proprio difensore e deve pretendere anche che tutti i contributi pubblici e privati extra assegno unico vengano ripartiti al 50% ai due genitori, con la obbligatorietà, per il genitore che li ha integralmente presi, della restituzione in pari quota.

 

Il genitore obbligato deve chiedere espressamente, sempre tramite i propri difensori, l’affido condiviso paritario dei figli o, meglio, deve pretendere la piena applicazione della l. 54/2006 a reale tutela della bigenitorialità e cogenitorialità e che, nei provvedimenti del Tribunale adito, si tenga presente “il superiore interesse dei minori” a mantenere i propri rapporti amicali e parentali, restando nel contesto sociale in cui è vissuto e non “trapiantato” in altre realtà per soddisfare le esigenze “private” del genitore affidatario/collocatario. Se ciò non sarà possibile o voluto, non si può dimenticare che i genitori sono due e l’affido non verrà concesso al genitore che “trasferisce” i figli in altri contesti socio-culturali. Se il difensore, per incomprensibili motivi o, meglio, per non dispiacere al giudice o, per proprie motivazioni ideologiche, sceglie di non praticare la via dell’affido condiviso al genitore, di fatto non tutelato, non resta che revocare il mandato per l’assistenza legale.

 

Ritornando all’assegno unico, si sottolinea che l’intento dei legislatori è stato non solo quello di aiutare le famiglie con figli minori, ma anche quello di rivedere e riordinare la normativa vigente, che riguarda l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, l’assegno di natalità, il premio alla nascita, il fondo di sostegno alla natalità, l’assegno per il nucleo familiare.

Dal 2022 non ci saranno più le detrazioni fiscali per i figli a carico e il lavoratore dipendente o autonomo si vedrà ridotta dal 5 al 10% circa la busta paga. In definitiva, secondo molti analisti finanziari, i benefici di questa legge ci sono, ma prevalentemente per le istituzioni pubbliche che erogavano questi finanziamenti, poiché, in definitiva, dal 2022 il genitore sarà più povero.

L’associazione è a disposizione di tutti i genitori separati e dei figli maggiorenni per fornire la dovuta assistenza informativa e per la compilazione delle domande al 347/6504095 e Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

 

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili. Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di più.

EU Cookie Directive Module Information