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Lunedì 22 Maggio 2023 08:45

Aosta: dopo decenni di inspiegabile silenzio


Antonio Sonatore:

la politica finalmente si ricorda di lui


Antonio Sonatore si è dato fuoco il 7 aprile 1996 e quella data è divenuta, a livello nazionale e mondiale, il giorno per ricordare i padri che lottano per essere rispettati nei tribunali, quando si decide l’affido dei propri figli, e che combattono contro “l’ingiustizia di una giustizia”. Sonatore è ricordato come il padre a cui le istituzioni hanno negato il suo diritto alla genitorialità. Diritto, questo, che nessuno può negare, neanche quando c’è una forte conflittualità tra il genitore estromesso dalla vita dei suoi figli e il genitore che, al contrario, si sente in dovere di pretendere - talvolta, purtroppo, anche con mezzi non sempre leciti – l’affido esclusivo dei figli stessi. Al padre (94% dei casi di affido) dovrebbe restare, secondo queste logiche discriminatorie, solo il dovere di mantenere i figli, anche quando, di fatto, non gli si permette di poterli frequentare. Una contraddizione che va affrontata con la massima urgenza dal Parlamento, soprattutto mettendo mano alla riforma del diritto di famiglia, ponendo fine alle assurde discriminazioni di alcuni giudici.

Il consigliere regionale Andrea Manfrin, capogruppo della Lega Vallée d'Aoste, il 7 aprile di quest’anno, ha depositato un mazzo di fiori dinnanzi al tribunale di Aosta (htpps://fb.watch/jM6zpAx7wO/), nel punto dove Antonio Sonatore, il giorno di Pasqua del 1996, espropriato di sua figlia, a cui era legatissimo, si era dato fuoco. Due giorni dopo morirà a Torino. Non solo. Andrea Manfrin ha presentato una mozione per attivare “le iniziative necessarie all’intitolazione di una stele in ricordo della figura di Antonio Sonatore”.

 

Il gruppo della Lega rappresenta, da solo, oltre un terzo dei consiglieri regionali e l’iniziativa del capogruppo Manfrin, da sempre vicino alle problematiche dei separati e dei loro figli, non può essere sottaciuta, perché pone fine al vergognoso silenzio istituzionale su Antonio Sonatore, come se ci si dovesse vergognare per il suo tragico gesto di protesta contro una “giustizia ingiusta”, senza avere avuto l’avvertenza di inquadrarlo in un contesto giudiziario e sociale ben preciso, con il totale silenzio delle istituzioni politiche di ieri fino alla mozione della Lega Valle d’Aosta.

La richiesta del consigliere della Lega è chiara e le altre forze politiche dovranno uscire allo scoperto e spiegare, dopo 27 anni, le ragioni del loro ingiustificabile silenzio. Non si può sottacere sui tanti suicidi di padri separati che, ogni anno, avvengono in Valle, ma farisaicamente tenuti nascosti all’opinione pubblica.

Il doloroso gesto di Antonio Sonatore, docente e psicologo, il primo in Italia, aveva avuto risonanza sui quotidiani nazionali e al funerale, ad Aosta, c’erano molte persone che lo conoscevano e, con indifferenza, avevano assistito alle sue manifestazioni di protesta e anche i suoi alunni, che, con un gesto particolare, hanno testimoniato la riconoscenza al loro insegnante. Da più parti d’Italia siamo stati sollecitati a raccogliere i dati su Antonio Sonatore, sulla sua vita e sulla sua professione, sulle ragioni del suo gesto, per ricordarlo, nel trentesimo anniversario, il 7 aprile 2026, con iniziative con altre associazioni nazionali e con la pubblicazione di una biografia che faccia giustizia sull’ignobile silenzio della città di Aosta, mentre, a livello mondiale, il 7 aprile è la giornata dei genitori (quasi sempre i padri) estromessi dalla vita dei propri figli.

Questo silenzio – e, speriamo, che non sia omertà – va combattuto e noi lo facciamo di quindici anni, con articoli, lo faremo con uno specifico convegno nel 2026 e con conferenze, che ci introdurranno a meglio conoscere la portata del tragico gesto, che non va imitato, ma nemmeno ignorato, per non affrontare le ingiustizie che sono alla base di certi provvedimenti dei tribunali.

Chiediamo a tutti di darci una mano per raccogliere dati, foto, filmati, registrazioni foniche e tutte quelle notizie (negate da chi potrebbe fornircele) per comprendere chi era questo padre che ha combattuto per il rispetto della sua genitorialità. Le informazioni resteranno riservate e non si accettano notizie anonime. Garantiremo noi l’anonimato a chi ci aiuta a ricostruire in modo positivo la figura e il ruolo di Antonio Sonatore: un padre privato della figlia e “inseguito” da una “giustizia ingiusta”.

Contatti: tel. 347.6504095,  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. www.genitoriseparati.it

 

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