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Aosta

Il dovere di non dimenticare


Il  7 aprile di 18 anni fa (giorno di Pasqua del 1996)  davanti al tribunale di Aosta un padre separato, Antonio Sonatore, professore e psicologo di Aosta, si diede fuoco per protestare contro il giudice che gli aveva negato il diritto di essere padre e contro l’assenza delle istituzioni locali nei lunghi anni di lotta per rivendicare il suo naturale diritto-dovere di genitore.

Un gesto estremo - non condivisibile -  che per la prima volta in Italia proponeva il dramma dei tantissimi padri separati che le istituzioni  estromettono dalla vita dei loro figli. In tutto il mondo il 7 aprile, in ricordo del suo gesto, si tiene il World Memorial Day (Giornata Mondiale della Memoria) istituita nel 2006 dall’Associazione  Figli Negati, per ricordare tutti i padri separati che si sono tolti la vita, ritrovandosi umiliati ed impotenti dinnanzi alle ingiuste separazioni che li estromettevano – di fatto – dalla vita dei loro figli.

Il gesto di Antonio Sonatore   ebbe grande risalto sui media nazionali e in Aosta la gente comune – non le istituzioni – per molti giorni continuò a portare un fiore giallo sul luogo del tragico gesto, volendo così sottolineare la vicinanza a quell’uomo amato e stimato da tutti e che tutti da mesi avevano visto sfilare in piazza con cartelli che spiegavano la sua emarginazione genitoriale.

Lo scorso anno, nel 17° anniversario, i padri separati di Aosta (facenti parte dell’Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori) e singole persone depositarono nello stesso luogo una corona di fiori e fiori gialli per ricordare, con Antonio Sonatore, tutti quei padri che lasciati soli nella loro disperazione per la mancanza di pari opportunità genitoriali e per trattamenti giudiziari tanti discrezionali che finiscono per colpire sempre e solo il padre.

La Valle d’Aosta, quella che conta, non ama ricordare il tragico gesto di questo cittadino e ci hanno accusato di voler proporre l’atto di un suicida come esempio di paternità e un congiunto del prof. Sonatore ha fatto un esposto alla Procura della Repubblica perché, a suo dire, ricordare il gesto estremo di un padre che lottava per il diritto alla genitorialità è offendere i suoi familiari, cioè coloro che ben conoscevano il dramma che quel loro familiare stava vivendo e che da tempo manifestava pubblicamente contro chi, a vario titolo, gli avevano tolto il diritto alla paternità.

Nel 2016, ad Aosta si terrà una imponente manifestazione dei padri separati ed estromessi dalla vita dei loro figli per decreto dei tribunali e per ricordare il sacrificio di tanti padri – troppi purtroppo - che privati dei loro figli ed oppressi da ingiusti provvedimenti giudiziari si tolgono la vita.

Nei prossimi mesi l’associazione si farà promotrice, forse anche con pubblica  petizione, per richiedere al comune di dedicare una via e/o un monumento  ad Antonio Sonatore, il cui gesto, anche se non condividibile,  va inquadrato nel forte dolore di un padre privato del suo inalienabile dovere-diritto alla genitorialità nell’indifferenza della comunità e, forse, delle stesse istituzioni. Alcuni artisti hanno dato la loro disponibilità per il  monumento.

Un signore, assieme ad un suo amico, in questi giorni ci ha contattato per conoscere cosa avremmo fatto per ricordare Antonio Sonatore, apprezzato e stimato loro insegnante. I cittadini non dimenticano! Le istituzioni sì e vorrebbero far passare nell’oblio gesti scomodi.

Quando si verificano queste tragedie le responsabilità sono molteplici e nessuno può chiamarsi fuori: istituzioni, cittadini, amici e parenti. Questo sacrificio umano non ha indotto chi dovrebbe tutelare i minori e il genitore più debole a prestare più attenzione ai figli coinvolti nelle separazioni garantendo loro una equa presenza di ambedue i genitori, rimuovendo, anche con energia, gli ostacoli posti in essere dal genitore più forte. Aosta ne è, purtroppo, un triste esempio.

Certa stampa, poi, non indaga mai sulle profonde ragioni di gesti estremi, soprattutto se commessi dai padri. Un altro padre separato, la mattina del 6 gennaio di quest’anno, nel silenzio di tutti si è tolto la vita.

 

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