MORTE PER DECRETO - 01 Gennaio 2009 Stampa

01 Gennaio 2009
La famiglia è in crisi. I genitori di oggi sembrano aver abdicato il loro ruolo centrale affettivo ed
educativo sui figli. Troppi figli vengono lasciati soli o a baby-sitter che semmai hanno forma di un
televisore. Neonati subito ripudiati da chi li ha messi al mondo.


Questi ed altri allarmi vengono sempre più spesso lanciati, attraverso i media, da studi di sociologia,
pedagogia ed istituti d’indagine demoscopica.
Ma se qualche genitore, mosca bianca, la pensasse diversamente cercando in tutti i modi di stare
con i propri figli anche in situazioni “difficili”? Ecco allora intervenire solerti servizi sociali o il
Tribunale per i Minorenni che, davanti ad una madre in crisi post-partum ed un padre che cura i
figli con “veleni” omeopatici provvedono togliendo loro i due figli, dei quali uno piccolissimo, e li
affida a due diverse famiglie rendendo i minori orfani dei propri genitori e fratelli tra loro
sconosciuti.
Certamente il tribunale ha agito “nell’esclusivo interesse dei minori” e dopo “accurate” verifiche e
perizie di tecnici (CSM Bellocchio) oltre a “solerti” interventi dei competenti (Corciano) servizi
sociali, squadra non nuova a contestazioni giuridiche sul proprio modo di agire. Poco importa se ci
sono altre perizie (di parte) di parere affatto diverso e le insane azioni del padre non abbiano trovato
seguito in una dovuta denuncia per il “tentato omicidio” dei figli.
Ma questi genitori che non vogliono “adeguarsi ai tempi” non mollano: arrivano fino alla
Cassazione nella speranza che la Giustizia possa arrivare, anche se tardi, e dopo essere stati presi in
giro con la promessa di poter vedere i figli presso una struttura protetta dismessa (come risaputo dal
tribunale per un altro caso dove era il genitore a chiederla) mettono ora in gioco la propria vita con
una richiesta “assurda”: o ci fate almeno rivedere i nostri figli o ci lasciamo morire.
Quale indegno ricatto sono arrivati a fare costoro, e che pretesa hanno di poter rivedere i propri figli
che gli sono stati tolti da ormai otto anni! Meglio lasciarli morire evitando che diano il cattivo
esempio mettendo strane idee in testa alle nuove generazioni.
Nell’articolo del 24/10 u.s. il presidente del Tribunale per i Minorenni, Morani, chiedeva nuove
strutture per l’enorme richiesta di affidi e a lui rispondiamo con un consiglio: prima di chiedere
nuove strutture cerchi di rendere funzionale quanto esiste, in modo da evitare che il numero dei
minori da affidare venga aumentato da decisioni affrettate e non supportate da motivi concreti.
Senza voler fare demagogia, riscontriamo che anche per quanto riguarda le richieste di affido
l’interesse economico connesso inizia a diventare troppo rilevante rispetto a quello, assai diffuso e
di grande umanità, del voler dare una famiglia a chi non ne ha.
Comunque sia ci appelliamo alla coscienza di tutti per evitare che ai già tanti fatti di cronaca nera
legati alle tragedie familiari si aggiunga anche una morte per menefreghismo ed insensibilità
istituzionale, nella speranza di non vederne mai una per decreto.

 

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