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Nel pubblico dibattito tenuto ad Aosta sulla drammatica situazione dei separati


Vibrata protesta dei padri separati contro le Istituzioni


Nel partecipato dibattito che il 19 c.m. si è tenuto presso il CSV di Aosta è stata analizzata la difficile situazione dei separati valdostani con particolare attenzione a “effetti e conseguenze nelle famiglie e nella società”. Numerosi i presenti (tanti uomini ma anche donne) che hanno direttamente testimoniato il loro calvario causato ed alimentato da una separazione non equa e non rispettosa dei due genitori e, di conseguenza, distruttiva per l’equilibrio psico-fisico dei minori, loro figli.

I provvedimenti del tribunale, come all’unanimità riferito negli interventi, sono spesso ingiusti e a favore di un solo genitore mentre l’altro, di fatto, viene emarginato dai figli e perseguitato con denunce e facili processi da una ex, venale, che oltre a beneficiare della benevolenza solidale di tribunali e dei servizi sociali, può contare sul patrocinio gratuito concesso in base alle sue dichiarazioni (controfirmate dal legale) nelle quali spesso viene omesso di riportare la reale situazione reddituale propria e del nucleo familiare. Queste dichiarazioni, non veritiere, sono incoraggiate dalla consapevolezza che difficilmente qualcuno andrà a verificarne l’autenticità o, ancora più realistico, che nessuno andrà ad indagare sul lavoro a nero svolto che falsifica la dichiarazione dei redditi e porta il giudice, nel momento che determina l’assegno di mantenimento dei figli o dell’ex-moglie, a stabilire importi ingiusti ed emarginanti il genitore non collocatario.

Dal dibattito è merso con forza che i veri problemi dei separati non sono – come pensa la politica e certe istituzioni – la emarginazione sociale di molti padri e anche di qualche madre (mancanza di casa e ricorso alle mense pubbliche … ) ma l’emarginazione dei padri dai propri figli, il fare il genitore ad ore e, talvolta nemmeno quello per il non rispetto dei provvedimenti del tribunale che mai presta la dovuta attenzione alle denunce di abusi sul diritto di visita e le richieste di verificare se si sia in presenza della Pas (parola-sostantivo, ignota ai giudici di Aosta) commessi dalla ex-moglie o ex-compagna, e, infine, i troppo provvedimenti economici che non tengono conto delle risorse reddituali dei genitori. Soprattutto di quelle della donna.

La prima emergenza emersa nel dibattito è stata quella del funzionamento del tribunale civile di Aosta che, a livello civile, spesso emette provvedimenti non in linea con la giurisprudenza e con il diritto, pericolosi per i figli ed offensivi della dignità del genitore estromesso fisicamente ed affettivamente dalla vitta dei propri figli. Drammatica è la situazione al tribunale penale per i genitori denunciati dalle loro ex che vengono immediatamente allontanati da casa senza vedere più i figli o li vedono sparire assieme alla madre per mesi senza sapere dove si trovino. Sembra, a dire di chi l’ha sperimentato sulla propria pelle, che la Procura e il tribunale di Aosta si muovano in base ad un proprio “prontuario” che livella e pianifica tutto con uno schema preconcetto.

Basti pensare che la denuncia (con puntuale documentazione dei fatti) di violenza da parte della partner o la violazione delle disposizioni del tribunale, la procura valdostana l’archivia e, se il padre si oppone, spende solo ulteriori soldi perché il verdetto non cambierà.

Al contrario, se una donna accusa il partner di sole offese verbali (fatto abituale nelle discussioni di coppia), immediatamente il tribunale, senza appurare la veridicità dell’accusa, emette provvedimenti restrittivi cautelari per maltrattamenti in famiglia e velocemente si svolge tutto l’iter giudiziario con la immancabile ed esorbitante condanna (copia della denuncia) del padre. La Legge è uguale per tutti o altrimenti non è legge ma abuso di potere!

A questi giudici non sorge mai il dubbio che certe accuse possano funzionali a chi le fa nella fase della separazione o dell’affido dei figli?

Alcune delle altre problematiche ampiamente dibattute hanno riguardato l’inutilità e pericolosità della mediazione familiare così come viene fatta e il mancato intervento delle autorità proposte al controllo anche dopo i molteplici reclami a conoscenza dell’assessorato alla Sanita e alle Politiche sociali. Sembra che la regione affronterà, finalmente, la stesura di un Regolamento per i servizi sociali coinvolti nella separazione o fine convivenza dei genitori dei minori.

I presenti, all’unanimità, hanno convenuto sulla necessità ed urgenza di fare squadra fra loro per dibattere le loro problematiche e per farsi sentire nelle sedi opportune poiché non possono più lasciarsi condizionare dai servizi sociali e dai legali.

A tal fine, hanno stabilito di incontrarsi periodicamente per approfondire i loro diritti e per essere in grado di comprendere il diritto di famiglia ed essere consapevoli di ciò che devono pretendere dalla giustizia e dei propri legali che sovente non li ascoltano.

L’associazione è stata incaricata di organizzare incontri periodici su queste loro richieste e che tali appuntamenti partiranno dal prossimo mese di marzo (dall’20.3.ore 20.30 presso il CSV). Contatti al 347.6504095

 

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