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Guida all’Assegno Unico per i figli


avv. Francesco Valentini*

L’Assegno Unico Universale nasce come decreto legislativo attuativo della legge n. 46/2021, del 01.04.2021, che delegava il governo ad adottare uno o più decreti legislativi per "riordinare, semplificare e potenziare, anche in via progressiva, le misure a sostegno dei figli a carico, attraverso l'assegno unico e universale". L'obiettivo è "favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l'occupazione, in particolare, femminile".

L’assegno è compatibile con eventuali altre fruizioni in danaro, erogate a favore dei figli dalle regioni, da enti locali e dalle province autonome di Trento e Bolzano, con il reddito di cittadinanza. La somma percepita non concorre al reddito complessivo di chi lo percepisce.

E’ previsto uno stanziamento di 15.142,5 milioni di euro per il 2022, elevato, nel 2023, ad euro 18.242,2 milioni e a euro 18.714,6 milioni per il 2024.

Chi ne ha diritto

L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari con figli minorenni a carico (compresi i figli minori adottati e in affido preadottivo), a partire dal settimo mese di gravidanza ed è esteso ai figli maggiorenni fino al 21° anno di età, eccetto in caso di inabilità degli stessi, purché il figlio maggiorenne a carico frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, un corso di laurea o svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro, sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o svolga il servizio civile universale.

Spetta ai nuclei familiari con figli minori a carico che non hanno diritto all’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), quali i lavoratori autonomi, i disoccupati, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, i titolari di pensione da lavoro autonomo, nuclei che non hanno uno o più requisiti per godere dell’ANF.

Per accedere all’Assegno unico ai cittadini vengono richiesti alcuni requisiti e precisamente: far parte di uno Stato europeo, il richiedente e i suoi familiari, ed avere l’attestato di soggiorno; essere cittadini di uno Stato extraeuropeo con permesso di soggiorno Ue per coloro che vivono in Italia da lungo periodo e che sono in possesso del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca da almeno un semestre; essere domiciliati o residenti in Italia e avere i figli a carico sino al 18° anno di età; la residenza in Italia deve essere di due anni, anche non continuativi, con contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale. Tutti devono pagare in Italia l’imposta sul reddito.

A quanto ammonta l’importo

L'ammontare dell’assegno è determinato in base alla condizione economica del nucleo familiare, come attestato dall’Isee, e per il primo e secondo figlio minore saranno erogati 175 euro al mese se l’attestato Isee sarà pari o inferiore a 15.000, che, a scalare, scenderanno ad euro 50 mensili con un Isee pari a 40.000 euro e tale importo resterà invariato in caso di superamento di detto limite. A partire dal 3° figlio, l’assegno sarà aumentato, proporzionalmente, di 85 euro ridotto, proporzionalmente all’Isee, fino ad un minimo di euro 15.

Sono previste maggiorazioni per ciascun figlio con disabilità, per le madri di età inferiore a 21 anni, per i nuclei familiari con quattro o più figli. Nel caso in cui ambedue i genitori percepiscano un proprio reddito, è prevista una maggiorazione di €. 30 a figlio minore proporzionale all’Isee, che, però, dopo i 40.000 euro, viene meno. Per i nuclei familiari con 4 o più figli, dal 2022, viene riconosciuta una maggiorazione forfettaria di euro 100 al mese per nucleo.

Per quanto riguarda invece i figli maggiorenni, con il limite di 21 anni di età, è previsto un importo mensile di 85 euro per un Isee fino a 15.000 euro, che si riduce progressivamente fino a 25 euro per 40.000 euro di Isee. Tale importo resta invariato per redditi superiori al limite massimo.

Per i figli minorenni disabili è prevista una maggiorazione di euro 105 mensili in caso di non autosufficienza, di €. 95 in caso di disabilità grave e di €. 85 euro in caso di disabilità media. Per i disabili inclusi nella fascia di età 18-21 anni, la maggiorazione sarà di euro 50 e, dopo il compimento del 21° anno, l’assegno unico ammonta ad euro 85mensili fino a scendere ad euro 25 se l’Isee è superiore ad €. 40.000 e, per i livelli Isee superiore a detta cifra, l’importo dell’assegno rimane costante. È previsto, inoltre, che i genitori di figli disabili con più di 21 anni, pur percependo l’assegno, potranno continuare a fruire della detrazione fiscale per figli a carico.

 

L’assegno unico è pagato mensilmente dall’INPS sulla base della domanda presentata, mediante accredito su conto corrente, bonifico domiciliato presso l’ufficio postale, carta di pagamento con IBAN, libretto postale intestato al richiedente.

I figli maggiorenni possono presentare direttamente la domanda per l’accesso all’assegno unico.

L’assegno unico decorre, per i nuovi nati, dal settimo mese di gravidanza.

Domanda per il riconoscimento dell’assegno Unico universale

La domanda (presentata con modalità telematica all’Inps o tramite i vari patronati) per il riconoscimento dell’assegno va presentata a partire dal 1° gennaio di ciascun anno ed è riferita al periodo del mese di marzo dell’anno in cui la domanda è presentata e fino al mese di febbraio dell’anno successivo. La presentazione della domanda avviene in modalità telematica all’INPS, oppure attraverso gli istituti di patronato, per vedersi accreditato l’importo direttamente sul conto corrente del beneficiario o con bonifico domiciliato. Chi usufruisce del reddito di cittadinanza riceverà l’Assegno Unico unitamente allo stesso.

I figli maggiorenni a carico possono presentare da soli la domanda in sostituzione dei genitori e chiedere la corresponsione diretta della quota di assegno a loro spettante.

L’assegno è riconosciuto dall’Inps entro 60 giorni dalla domanda, fermo restando quanto disposto in termini di decorrenza.

Modalità per i genitori separati e/o non più conviventi

Il pagamento dell’Assegno Unico e Universale verrà effettuato, in presenza di genitori separati legalmente ed effettivamente o divorziati con affido condiviso disposto con provvedimento del giudice ai sensi della legge 54/2006, in parti uguali a chi esercita la responsabilità genitoriale, fatto salvo l’accordo tra i due genitori per il pagamento dell’intero importo al genitore richiedente che convive col minore e fatto salvo quanto previsto nei casi di affidamento esclusivo e la nomina di tutore e/o presentazione della domanda da parte dei figli maggiorenni.

A tal fine, l’altro genitore dovrà procedere al completamento della domanda per indicare l’opzione di pagamento scelta.

Abolizione delle agevolazioni fiscali e dei contributi pubblici per chi percepisce l’assegno Unico

L’Assegno Unico è stato istituito a sostegno della genitorialità e della natalità e assorbirà gli assegni familiari per i minori che percepiscono l’assegno unico, l'assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, il bonus mamma domani, le detrazioni fiscali per i figli, l'assegno per il nucleo familiare degli enti locali, il bonus bebè, le detrazioni per figli a carico. Non assorbirà, invece, né limiterà gli importi del bonus asilo nido.

La busta paga del lavoratore dipendente e del pensionato, proprio per il venir meno di questi contributi, dal 1° marzo 2022 sarà più leggera e i mancati introiti per tanti genitori non verranno ricolmati dall’assegno unico e universale per i figli, come si vorrebbe far credere.

Il genitore separato con cui non convivono abitualmente i figli deve attivarsi con l’Inps per percepire il 50% dell’assegno unico di sua spettanza a partire del 1° luglio 2021. Il venir meno delle detrazioni per i figli a carico e di altri benefici in busta paga non sono un fatto da sottovalutare. Pagare con regolarità l’assegno di mantenimento per i figli sarà sempre più difficile per il genitore obbligato che, per timore dell’altro genitore, rinuncia ai propri diritti, previsti anche dal vigente decreto sull’assegno Unico.

* avv. Francesco Valentini, tel.347.1155230, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 

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