PDF Stampa E-mail

AostaOggi.it: rubrica online


Parte da oggi sul quotidiano online “AostaOggi.it” una rubrica settimanale - che esce ogni giovedì - denominata “La coppia che scoppia” per affrontare le problematiche della Valle d’Aosta legate alle separazioni, ai divorzi e all’affido dei figli quando la convivenza dei genitori è finita. La rubrica è gestita dalla nostra associazione e c’è da sperare che certe consolidate incongruenze istituzionali vengano superate con lo stimolo - anche se talvolta non potrà essere che critico - dei genitori, titolati a difendere i propri figli e ai quali tutte le istituzioni, compresi i servizi sociali, devono rendere conto, combattendo le speculazioni di tutte le lobby che circondano questo redditizio settore.


Ridateci i nostri diritti


La coppia che scoppia è un fatto culturale e sociale che segna la fine di una relazione affettiva, come accade in tutte le società libere. Le nostre istituzioni, troppo spesso, però, non tutelano i membri della coppia nè i loro figli ed arrivano, nei fatti, a negare i loro inalienabili diritti, nell’indifferenza di chi ha il dovere del controllo e delle garanzie istituzionali.

I politici nazionali – a cui compete legiferare sul diritto minorile e sui diritti dei cittadini – ed a quelli locali – per quel che concerne la loro competenza su contributi pubblici e per i procedimenti amministrativi che disciplinano i servizi locali incaricati di monitorare questi nuclei familiari – parlano delle problematiche legate al venir meno della convivenza tra i genitori solo per fini elettorali e propagandistici, guardandosi bene, però, dal “disturbare” alcuni giudici “autonomisti” e i servizi locali incaricati di monitorare questi nuclei familiari, cioè il loro fiore all’occhiello dei loro colleghi da cui – di fatto – dipendono gli enti locali. Non esiste, in molti tribunali, il rispetto reale dei diritti dei figli e dei loro genitori, sanciti dalla Costituzione e dal diritto civile.

I diritti negati non è una nostra invenzione, ma l’amara constatazione di chi sperimenta quotidianamente sulla propria pelle il fatto che la legge non è uguale per tutti.

La coppia che scoppia è una rubrica su AostaOggi.it – che ci ha concesso questo vitale spazio a tutela dei minori e del genitore emarginato dai figli – gestita dalla nostra associazione, in totale autonomia, ed aperta a tutti coloro che vorranno far emergere le contraddizioni di un sistema vicino al collasso, ma che continua a disconoscere – se non, addirittura, a violare apertamente – i diritti elementari (bigenitorialità e cogenitorialità) per coloro che saranno i gestori della futura società: i nostri figli. Denunciare le disfunzioni e le responsabilità delle istituzioni delegate alla tutela dei minori vuol dire contribuire a costruire una giustizia per quelle persone che, per l’età, in molti tribunali italiani e di fronte ai servizi sociali, purtroppo, non hanno voce. Le vostre e-mail vanno indirizzate a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , potete contattarci al 328.5322200 o al 347.6504095 e leggerci anche su www.genitoriseparati.it.

 

Riproponiamo, per la Valle d’Aosta, dopo 23 anni, una fortunatissima nostra rubrica settimanale, tenuta per un decennio sulle pagine regionali umbre di un quotidiano romano, che ha contribuito a far emergere le discriminazioni dei tribunali, dei servizi sociali, dei politici e della società in genere e che ha creato, tra i separati, la coscienza dei diritti negati, aiutandoli a ribellarsi alla loro emarginazione genitoriale e alle c.d. violenze psicologiche che le istituzioni alimentano nei figli e nel genitore più debole.

In Valle d’Aosta, con la nostra quindicennale presenza, abbiamo aiutato a far chiarezza sul ruolo e sulle responsabilità della magistratura e dei servizi sociali per le molte sentenze inaccettabili ed in contrasto con i codici civile e penale. La strada, però, resta ancora lunga e l’obiettivo, di conseguenza, ancora lontano. Abbiamo anche cercato di evidenziare la lobby delle cooperative sociali coinvolte nella gestione dei figli dei separati, la indebita commistione tra politici e servizi sociali, con le risorse gestite da quest’ultimi, e sulle “salate” parcelle dei legali, che, troppo spesso, si dimenticano di sottoscrivere, assieme al cliente, le specifiche tariffe su cui si devono basare le future notule.

Domenica, in tutt’Italia, si tengono i referendum sulla giustizia e, purtroppo, non ci si potrà esprimere sulla responsabilità civile e penale dei magistrati. L’associazione rivolge l’invito a tutti i separati o non più conviventi, ai figli maggiorenni di separati o non più conviventi, ai nonni con nipoti (figli di separati o non più conviventi) e alla società civile, attenta a questi temi, ad andare a votare per non far mancare il quorum e permettere a tutti i cittadini di poter far valere il loro voto sui referendum sulla giustizia.

Ridateci i nostri diritti e ridateci i nostri figli, poiché non appartengono ai tribunali e ai servizi sociali e tantomeno alle agguerrite organizzazioni lobbistiche. Chi sbaglia deve pagare personalmente e staniamo tutti quei politici che parlano di giustizia solo quando sono indagati e che temono di far fare indagini e/o accertamenti sull’operato dei servizi sociali, che, lo ricordiamo, sono anche loro dipendenti pubblici, la cui attività è regolata obbligatoriamente dalla legge 241/1990 e successive modifiche ed integrazioni. Chi non la rispetta, va sottoposto ad indagine e/o accertamenti e, poi, eventualmente, sanzionato senza alcuna titubanza e compiacenza.

Ubaldo Valentini, presidente Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (aps)

 

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili. Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di più.

EU Cookie Directive Module Information