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Valle d’Aosta


In Regione è fatto divieto nominare i separati


La maggioranza della Regione - dove governacon la partecipazione della sinistra e con l’appoggio dell’estrema sinistra - si mette sempre in evidenza per negare i diritti dei padri separati, che, oggi, in Vdarappresentano il 70% dei genitori con figli, vengono perseguitati dalle istituzioni e molti di loro vivono in una ingiustificata miseria. L’assessore alle politiche sociali,per salvarsi la faccia, cerca di negare questa emergenza sociale e sostiene che, tutto sommato, esistono i sussidi per i separati, guardandosi bene dallo specificare che esistono sì, ma solo per le donne separate. Sussidi di cui l’altro genitore non viene informato nel rispetto della privacy materna, anche se i figli sono anche suoi e, quindi, la citata riservatezza non è applicabile.

Per uscire da questa situazione occorre un drastico cambio di rotta da parte della ben informata magistratura civile, penale ed amministrativa affinchési metta fine – ma sul serio –al mercato esistente all’ombra delle separazioni e dell’affido dei minori.La politica, da anni sollecitata dai tanti padri disperati,ridotti in miseria da iniqui provvedimenti economici e dall’estromissione dai propri figli, continua ad ignorarli e lo ha fatto anche in questi giorni, quando ha bocciato l’o.d.g del consigliere Andrea Manfrin, capogruppo della Lega, con il quale si chiedeva che nel "Piano regionale per la Salute e il Benessere Sociale in Valle d'Aosta 2022/2025", oggetto della discussione,venisse esplicitamente prevista una misura per provvedere“alla condizione dimarginalità ed esclusione di molti genitori separati sono spesso costretti a indebitarsi fino ad arrivarea un impoverimento tale da costringere alcuni di loro a vivere in auto o per strada … che non possono vedere i figliper effetto delle denunce dell'ex coniuge che, dopo accertamenti, risultano essere false;sono numerosi i genitori separati, soprattutto padri, che si tolgono la vita acausa dell’impossibilità di vedere i propri figli … una promozione del rispetto del principio della bigenitorialità, da intendersi quale presenzacomune dei genitori nella vita del figlio”.

La maggioranza ha bocciato la proposta, dimostrando che, in una regione dovehanno un consigliere regionale ogni 4 mila cittadini, certe problematiche, spesso drammatiche, come in questo caso, non hanno rilevanza sociale, soprattutto perché certe proposte vengono fatte dall’opposizione. Peccato che la maggioranza e la sinistra di cui he fa parte non abbiano la capacità di rilevare la gravità di situazioni estreme e l’urgenza di certi provvedimenti.

Ubaldo Valentini, pres.( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , tel. 347.6504095)

 

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