Attualità
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NON AUGURI, è il tempo di stare in silenzio!


Se CRISTO mi ascoltasse gli chiederei di cancellare questa umanità, lasciando in vita solo bambini, per cominciare dalla NATIVITA’. La civiltà, il progresso, le libertà, la democrazia hanno il suono di parole vuote, senza valore e significato. In nome dei valori di civiltà, di libertà e della democrazia apre conflitti e guerre infinite.  Nelle guerre e nei conflitti della SOCIETA’ CIVILE sono i bambini che pagano il prezzo più alto, di morti ammazzati con atrocità sconvolgenti.

Nessuno ascolta la disperazione infinita del loro pianto. La pietà si ammanta di orrore, di odio e di vendetta. Lo stesso fluido invade l’uomo e la donna nelle questioni di separazione. E le istituzioni non aiutano la Civiltà a superare la questa fase. Anzi qui entrano in gioco le Convenzioni, le leggi, le regole, la GIURISPRUDENZA con la casistica adattata, come se le questioni avessero lo stesso identico vestito, stessa cultura degli attori in scena. Ragioni diverse, con interessi diversi che non riguardano i figli, i minori, ma ragioni e interessi che riguardano due o più persone.

Comincia in questo momento la tragedia per il minore e per il genitore più colpito, meno protetto, o tutelato.

Comincia in questo momento la solidarietà di genere, accompagnati da atti, relazioni, di comportamenti di favore. Visite e incontri a tempo, in luoghi non protetti, condotti e diretti da personale e professionisti a pagamento, recintati da un circuito vizioso di termini, ordinanze fatte a posta, magistrati e giudici occasionali che rivedono il caso, lo rileggono, lo ricostruiscono secondo il rito e la prassi della giustizia lunga e stanca. I minori trascinati da un’aula all’altra, da un tribunale all’altro, per tempi biblici fino alla maggiore età.

In questo tempo il minore ha cambiato volto e voce, in questo tempo il minore ha visto il padre una decina di volte, in questo tempo il minore è entrato nella intricata giungla di una società in cerca della sua identità.

Gli AUTORI di questa Società ci consegnano il minore-cittadino, a loro immagine e somiglianza. Dei loro errori e responsabilità paga anche il genitore tenuto a pane e acqua.

Sono oltre 20 anni che richiamiamo le istituzioni coinvolte su questi problemi e fatti che riempiono pagine di cronaca giudiziaria in cui sono coinvolti minori e giovani senza più identità, vittime di una cultura di disprezzo dei valori.

Il pensiero della nostra Associazione va a tutti i minori esposti, abbandonati e ai genitori vittime di questa Giustizia.

Avv. Gerardo Spira, presidente onorario dell’Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (aps), Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , tel.348.408.8690, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , tel. 347.6504095

 
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Non giova a nessuno mettere la testa sotto la sabbia!


E’ tempo di bilanci e non possiamo sottrarci ad analizzare la difficile situazione dei minori con genitori non più conviventi e la insopportabile condizione del genitore non collocatario vittima, di fatto, di servizi sociali incontrollati e sovente chiamati a svolgere ruoli sociali senza la consolidata competenza. La mancata speranza - da parte del genitore estromesso dalla vita dei propri figli - nel dovuto rispetto della bigenitorialità e della cogenitorialità può essere suscitata da una giustizia sbrigativa che finisce, a causa dei suoi consolidati convincimenti ideologici, per essere una giustizia ingiusta che sacrifica, in primo luogo, i minori e il genitore più debole ai condizionamenti di genere imposti dai potenti e onnipresenti centri antiviolenza che, come sappiamo e quotidianamente sperimentiamo, finiscono per condizionare la gestione degli affidi.

La lotta contro la giustizia ingiusta era stata l’invano impegno esistenziale del prof. Antonio Sonatore che, prima di darsi fuoco davanti al tribunale di Aosta il 7 aprile 1996, giorno di Pasqua, dinnanzi all’impotenza a far valere i propri diritti paterni negati proprio dalle istituzioni a cui si era rivolto, aveva pubblicamente denunciato la mancata di giustizia negli affidi dei figli (e anche per questo, forse, era stato privato anche della responsabilità genitoriale) ed ora è divenuto simbolo dei padri separati i cui diritti genitoriali sono relegati all’obbligo economico imposto, però, solo ad un genitore.

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