Attualità
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Aosta 14.09.2024 Convegno


Parliamo di violenza di genere

sui minori e sui padri separati


Parlare di violenza di genere sulla donna è una doverosa condanna di atti di violenza che, ovviamente, non trovano alcuna giustificazione, soprattutto quando siamo in presenza di barbari femminicidi sulle cui cause, però, ancora si è fatto poco per prevenire fenomeni che non si combattono con l’esecrazione di volta in volta manifestata e tantomeno con le panchine e con le scarpette rosse o con leggi “speciali”, che finiscono, spesso, per essere abusate da persone ed istituzioni di parte, poco scrupolose e che le rendono, di fatto, discriminanti per molti uomini.

I minori e i padri separati sono vittime di una subdola violenza di genere che nessuno – stampa compresa – sconfessa, per garantire le pari opportunità genitoriali e il rispetto della dignità dei minori, cittadini senza diritto di voto, e padri separati che i tribunali e i servizi sociali ignorano per scelta ideologica e/o cultura matriarcale, ancora imperante nella nostra società. La giustizia ingiusta è nota a tutti, non solo ai figli e al genitore estromesso dalla loro vita, ma, per una ingiustificata riverenza verso un sesso, non si mette mano a provvedimenti che tutelino realmente i minori e il padre separato, mettendo al bando decisioni che rispondono solo alla prevaricazione sui diritti inalienabili di coloro che sono vittime della violenza di genere.

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Tribunale e Guardia di Finanza nell’affido dei figli


Tempi duri per i genitori furbetti


Il giudice - prevede il codice di procedura civile – in relazione alla richiesta di contributo economico per il mantenimento dei figli, può predisporre in modo autonomo e senza la richiesta delle parti e avvalendosi pure della polizia tributaria, ordinando anche l’integrazione della documentazione depositata dalle parti con indagini sui redditi, sui patrimoni e sull'effettivo tenore di vita, anche nei confronti di terzi (art. 473 bis 2, c. 2).

Il tribunale, pertanto, può avvalersi della Guardia di Finanza - che ha accesso alle banche dati riservate – per far effettuare accertamenti non solo relativamente alla parte finanziaria e/o patrimoniale di ciascun genitore, ma anche sulle richieste di affidamento dei minori, presentate in sede di giudizio di separazione, di divorzio o di semplice loro affido, attraverso l’acquisizione di atti di polizia giudiziaria e/o provvedimenti dell’autorità giudiziaria per verificare se il genitore ha mentito sul proprio patrimonio per essere obbligato ad un assegno di mantenimento più basso oppure ottenere dall’altro genitore un mantenimento più elevato per redditi bassi o, talvolta, addirittura inesistenti, mentre, in realtà, lavora – e tanto – a nero e percepisce somme non dichiarate anche superiori allo stipendio dell’obbligato.

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