Attualità
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Lasciarsi pensando ai figli


Ci sono pervenute numerose considerazione sullo spot della pesca per sottolineare, in modo quasi univoco, la pretestuosità delle polemiche sul messaggio pubblicitario della Esselunga e, l’opportunità (sarebbe meglio dire l’urgenza) di un serio dibattito sulla possibilità di lasciarsi pensando ai figli, cioè di rimanere genitori, cercando di attenuare la rabbia che cova nella coppia dei genitori che non convivono più con i figli. La conflittualità, talvolta incontenibile, è un’arma che uno dei genitori, con la benevolenza di magistrati, psicologi e assistenti sociali, spesso sfrutta per combattere l’altro genitore, senza tener conto del danno, talvolta irreparabile, provocato nei minori che vengono utilizzati per rivendicazioni e/o vendette, che nulla hanno a che vedere con il benessere dei figli, che ogni genitore dovrebbe tutelare.

E’ possibile tutelare i diritti extra-figli, ricorrendo al tribunale per avere giustizia nei rapporti precedenti la fine della convivenza, tenendoli, però, ben separati dagli inalienabili diritti dei minori ai quali rimane integro il diritto alla serenità anche quando la famiglia si separa. I figli non possono essere utilizzati per dare sfogo ad una vendetta che, in quanto tale, non è mai giustificata. La vendetta strumentalizza la giustizia, ma non la rispetta.

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Abruzzo


Tribunali da “ansia e panico” … per i bambini


Abruzzo.web -L’Aquila, il 1 ottobre, ha pubblicato un interessante articolo dal titolo: “Assistenza Padri Separati Abruzzo. Busti:ansia e panico dei bambini”. La psicologa ha posto all’attenzione pubblica abruzzese la denuncia sulla situazione esistenziale dei bambini quando finisce la convivenza dei genitori, lasciati in preda dell’ansia e del panico. Abbiamo inviato il presente commento al quotidiano on line “Abruzzo web”.

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Il riconoscimento del Registro per il diritto del minore alla bigenitorialità, in realtà, non cambia assolutamente nulla, proprio perché è un registro virtuale – non è dato comprendere chi lo possa consultare, di preciso, e per quali fini, visto che le comunicazioni cartacee vanno inviate (per legge) all’indirizzo di residenza, ma non al domicilio, di cui al registro sopra illustrato – e, a mio parere, inutile, perché la situazione dei figli dei separati e dei loro genitori, soprattutto di quello emarginato dalle istituzioni nell’affido dei minori, resta immutata.

L’ associazione Assistenza papà separati Abruzzo, radicata nel territorio, deve attivarsi per incidere nella gestione degli affidi e per porre termine alle troppe e assurde discriminazioni che coinvolgono tribunali, servizi sociali, ctu, avvocati, psicologi, pedagogisti, sociologi e amministratori locali che provocano tensioni tra i genitori e forte disagio esistenziale nei minori che, come sottolineato dalla dott.ssa Rona Musti, “loro hanno i diritti completamente violati. Sono loro che durante le separazioni di coppia ci vanno a rimettere in prima linea dal punto di vista psicologico ma di conseguenza anche dal punto di vista fisico”.

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