Attualità
PDF Stampa E-mail

Valle d’Aosta: la malapolitica al potere

soldi a gogò, ma solo alle madri!

 

 

Incontrollato è il flusso dei vari contributi che la Regione, tramite i suoi solerti e onnipotenti servizi sociali, elargisce alle madri separate, non più conviventi con il padre dei loro figli, senza il dovuto controllo per verificare se la stessa persona usufruisca di contributi finanziari, agevolazioni fiscali e, talvolta, pure dell’edilizia residenziale pubblica, oltre ai contributi di enti privati, come la Caritas. Si crea un vero e proprio mercato dell’assistenza, che finisce per aiutare, troppo spesso, le persone non bisognose, che usufruiscono del saporito assegno di mantenimento del genitore non collocatario, dell’assegno unico, dei vari benefici pubblici per la madre e per i figli presso di lei collocati prevalentemente e dello stipendio per il lavoro che, spesso, svolgono (anche o solo) a nero.

Le denunce del genitore obbligato a versare alla madre dei suoi figli l’assegno di mantenimento non vengono quasi mai prese in considerazione e nessuno si preoccupa di predisporre i dovuti controlli affinchè l’assistenza economica venga data a chi ne ha veramente diritto. Qualche genitore arriva ad accumulare, a vario titolo, anche decine di migliaia di euro all’anno, giocando sul fatto che decine e decine di persone che operano nel settore del sociale dispensano contributi ed agevolazioni, quali il patrocinio a spese dello Stato, oppure concedono le c.d. case popolari a canoni del tutto irrisori, senza conoscere se la stessa persona o gli stessi minori beneficiano di altri contributi e agevolazioni o dell’edilizia popolare. I redditi della madre non dicono il vero, perché vengono sottratti al fisco gli innumerevoli introiti non dichiarati oppure le dichiarazioni fatte per accedere ai contributi e ai benefici non riportano tutte le somme effettivamente percepite dal genitore richiedente per le strategie evasive messe in atto per poter accedere ai finanziamenti pubblici e per poter pretendere, per i figli, un mantenimento più elevato da parte dell’altro genitore.

Leggi tutto...
 
PDF Stampa E-mail

20 novembre


Ha ancora senso la Giornata dell’Infanzia

e dell’Adolescenza?


Una ritualità, quella della ricorrenza del 20 novembre, per celebrare i diritti negati all’infanzia e agli adolescenti, che si è trasformata nella raccolta di fondi per la tutela dell’infanzia del terzo mondo e per sollecitare anche i lasciti testamentari ai vari organismi, compreso l’Unicef, che dichiarano di operare per la sopravvivenza dell’infanzia, ma che, puntualmente, non ci dicono che fine fanno le somme raccolte e i lasciti e nemmeno ci rendono edotti dei costi gestionali di organismi che si basano sul volontariato, ma che pagano, anche saporitamente, i responsabili e dirigenti di questi organismi.

La Convenzione Onu sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, nonostante sia stata ratificata dalla maggior parte degli stati del mondo, ancora non è pienamente applicata. La ricorrenza viene celebrata con solennità, ma anche con molta inutile ritualità, perché i problemi dell’infanzia e dell’adolescenza non si risolvono solo con le offerte pecuniarie e i lasciti testamentari, ma necessitano anche di una vasta e sostanziale cultura del rispetto dei minori che presuppone l’educazione dei genitori ad essere genitori responsabili della loro procreazione.

Le problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza non possono essere identificate solo con la loro sopravvivenza nei paesi poveri e in via di sviluppo, ma devono essere riportate nell’ambito delle mancate politiche a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, così come prevede la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall'Italia il 27 maggio 1991, con la Legge n. 176.

Leggi tutto...
 
<< Inizio < Prec. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Succ. > Fine >>

Pagina 6 di 216

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili. Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di più.

EU Cookie Directive Module Information