Attualità
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I mali dei Tribunali


Il giudice è obbligato a rispettare la legge


L’avvocato Francesco Miraglia, “l’avvocato dei bambini” per parafrasare il titolo dell’ultimo suo libro (Armando editore) da tantissimi anni porta avanti in tutt’Italia la battaglia per far rispettare nelle aule dei tribunali il diritto minorile e il diritto genitoriale di ambedue i genitori, soprattutto di quello più discriminato. Su Bibbiano sta cerca di far emergere l’amara verità che in troppi vogliono affossare. Sui mali dei tribunali italiani – ed Aosta e Perugia non si fanno mancare nulla – l’abbiamo intervistato e, in autunno anche ad Aosta e Perugia, presenteremo il suo libro “L’avvocato dei bambini”.

Lei opera in tutto il territorio nazionale e constata quotidianamente la mancata applicazione della legge nell’affido dei figli, nelle separazioni e nei divorzi. La situazione nazionale in questo vitale settore è drammatica, come la nostra associazione constata continuamente, Lei cosa ne pensa?

Intanto, penso che le associazioni, come quella da Lei rappresentata, siano sempre un bene e siano necessarie quando la gente ha bisogno di un punto di riferimento. Per quanto riguarda la situazione nazionale penso che più che mancata applicazione della legge si debba parlare dell’applicazione illecita delle norme.

Emblematico al riguardo è l’abuso che si fa del 403 c.c.

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Quando si boicottano i rapporti figli-padre


La madre decade dalla responsabilità genitoriale


La Cassazione (ord. n. 19305/2022, pub. il 15.06.2022) ribadisce che decade dalla responsabilità genitoriale la madre che manipola i figli contro il padre. Fa proprie le indicazioni di precedenti ordinanze della Corte stessa, che, senza esprimersi sulla scientificità della sindrome da alienazione genitoriale (pas), affermavano la obbligatorietà per il giudice di aprire immediatamente la procedura per il relativo accertamento, una volta venuto a conoscenza del rifiuto dei figli ad intrattenere rapporti con il padre. Con questa ulteriore ordinanza, ancora una volta, viene smentita la imperante lobby di genere, che definisce la madre sempre un genitore perfetto, vittima delle angherie del padre, e, pertanto, tuona contro tutti se vengono messe in discussione le sue capacità genitoriali, perché, lei non è mai responsabile del mancato rispetto della bigenitorialità e della cogenitorialità.

Non si comprende come sia possibile che troppi tribunali non facciano mai accertamenti sulle responsabilità della madre collocataria nel rifiuto del figlio a vedere e frequentare il padre. Anzi, troppi giudici ritengono – senza minimamente conoscere la psicologia infantile e dell’età evolutiva - il rifiuto del figlio come una sua “libera scelta”, anche quando è piccolissimo e ripete frasi non sue. La madre, per troppi tribunali, è intoccabile.

La Cassazione, con questa ordinanza, facendo riferimento a precedenti suoi provvedimenti, ha ribadito il dovere del giudice ordinario di fare accertamenti sulle responsabilità del genitore presso cui abitualmente vive il minore in presenza di un suo rifiuto di intrattenere rapporti (visita, permanenza e telefonate) con l’altro genitore. Fenomeno, questo, assai diffuso e causa di una conflittualità che può arrivare anche a gesti estremi verso la propria e altrui vita e che la stampa, troppo spesso, sottovaluta. Molti genitori, a causa del rifiuto dei figli a relazionarsi con loro, come la Valle d’Aosta c’insegna, presi dalla disperazione, si tolgono la vita o, come in altre parti d’Italia, ricorrono anche ad altre inaccettabili forme di violenza contro i figli e la loro madre.

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