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Referendum sulla Giustizia
I separati, domenica, devono andare a votare
per avere giudici più competenti e più sensibili
Nostra intervista sui 5 referendum sulla giustizia all’avv. Francesco Miraglia (autore del volume: “L’avvocato dei bambini”, Armando editore) che da anni conduce una battaglia a difesa dei minori e del genitore più debole e denuncia continuamente il funzionamento dei tribunali e dei servizi sociali italiani.
I cinque referendum sulla Giustizia possono aiutare a cambiare la malagiustizia esistente in molti tribunali italiani nell’affido dei figli? In che modo?
Sicuramente, secondo il mio punto di vista, il referendum, soprattutto quello sulla distinzione delle carriere, sarebbe importante alla luce di quanto succede nelle democrazie più evolute dei Paesi Anglosassoni, dove solo il giudice deve essere indipendente e autonomo mentre il Pubblico ministero non è altro che un funzionario dello Stato. Fino al momento in cui ci sarà un CSM, come quello oggi vigente, che, di fatto, decide le carriere e i cui vari componenti sono eletti attraverso le varie correnti (Palamara docet!), non si avrà mai una giustizia autonoma ed indipendente. Per quanto riguarda invece, nello specifico, il diritto minorile, penso che non abbiamo bisogno di grosse riforme ma abbiamo bisogno di giudici più competenti e più sensibili, vista la materia.
Abbiamo bisogno che vengano completamente combattuti i conflitti di interessi, che spesso e volentieri vedono protagonisti i giudici onorari e soprattutto imporre il rendiconto dei soldi che si spendono nella gestione delle case famiglia, nelle consulenze e nel mantenere in piedi questo sistema.
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