Attualità
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Presentato un progetto di legge contro il diffuso reato


Manipolazione psicologica e mentale da parte

di sette e psicosette


avv. Francesco Valentini*

E’ stata presentata in Senato una importante proposta di legge (n. 1496) per contrastare il reato di manipolazione psicologica e mentale delle persone fragili e, di conseguenza, facilmente vulnerabili, da parte di sette e delle psicosette, che li riducono in uno stato di sudditanza psicologica e, in particolare, economica, vero fine dell’attività di queste organizzazioni formatesi esclusivamente per sfruttare la debolezza psicologica di molti individui in difficoltà. Il disegno di legge introduce nel codice penale l’art. 613-quater, rubricato la Manipolazione mentale, per boicottare la dipendenza psicologica o fisica degli adepti di sette e/o psicosette che limitano in modo devastante l’autonomia del soggetto, ad arte coinvolto, distruggendogli qualsiasi autonoma e libera decisione, cioè la capacità di discernimento.

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Cassazione civile, ordinanza n. 14358/2025


Nuova convivenza ed assegno alla moglie


Non c’è pace e unanimità tra le varie sezioni della Cassazione sul mantenimento dell’ex-moglie ed ora si torna a specificare (1a sez.) che nemmeno la nuova convivenza stabile da parte dell’ex-coniuge fa cessare completamente il diritto all’assegno di mantenimento, ma occorre, caso per caso, una valutazione complessiva del giudice sulla situazione economica delle parti e sul ruolo avuto da ciascun coniuge durante il matrimonio (Cassazione, ordinanza n. 14358 del 31.05.2025), potendo essere giustificata l’erogazione dell’assegno divorzile anche dopo la nuova unione di fatto. La Suprema Corte ha ribadito che la formazione di un nuovo legame affettivo e stabile non comporta, in modo automatico, la revoca dell'assegno divorzile e che il coniuge felicemente convivente può avanzare pretese economiche all’ex coniuge anche quando la relazione affettiva è consolidata e, di fatto, autonoma.

Ma non è così. Il primo amore ti condiziona anche la vita futura. L’importante è pagare, sempre, anche quando i redditi dichiarati potrebbero essere falsi, perché parte del lavoro viene fatto a nero e perché la convivenza, di fatto stabile, chiude definitivamente il rapporto antecedente il divorzio, purchè non sia palese l’apporto economico alla famiglia da parte del richiedente o beneficiario dell’assegno di separazione e/o divorzile.

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