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I centri estivi non sono una spesa straordinaria


Terminato l’anno scolastico, puntualmente sorge la necessità di dirimere le controversie tra i genitori su chi deve pagare i costi dei centri estivi, che ogni anno lievitano e di tanto. La gestione dei centri viene affidata, quasi sempre, a strutture private, le cui garanzie di sicurezza e utilità per i minori non sempre sono garantite per la quasi totale assenza di controlli da parte dell’ente pubblico che li autorizza. Il personale utilizzato, i c.d. educatori, non sempre viene preparato al programma socio-educativo che dovrebbero attuare nelle tante ore in cui i bambini vengono lasciati alla loro sorveglianza e cura. Anche questo è un problema che non può essere trattato – quando lo si affronta – con superficialità e, spesso, anche con leggerezza, soprattutto in merito alle responsabilità civili e penali del personale che coordina i vari gruppi di bambini. Non bisogna, poi, dimenticare che, per oggettive esigenze dei genitori che lavorano e non hanno a chi affidare i propri figli in loro assenza, i minori frequentano più turni (che sono di due settimane) e, di fatto, vengono gestiti dai centri estivi.

A chi compete pagare l’iscrizione e/o la retta di questi centri? L’onere della retta per il centro estivo, con valenza di socializzazione, spetta al genitore collocatario/affidatario, che deve chiedere l’autorizzazione preventiva anche all’altro genitore. Il centro estivo, di fatto, non altro è che un luogo dove parcheggiare i minori in assenza del genitore e il genitore che percepisce il mantenimento per i figli deve provvedere alla loro custodia in sua assenza. Non ci interessa cosa dicano i protocolli locali (tribunale e ordine avvocati locali) sulle spese straordinarie, perché l’art. 30 della Costituzione dice che spetta ad ambedue i genitori il mantenimento dei figli, comprese le spese straordinarie, la cui maggior parte – secondo questi non vincolanti protocolli – sono sempre a carico del genitore estromesso dai figli, mentre, come per l’assegno di mantenimento quando non si concede l’affido paritario, dovrebbe essere a carico di ambedue i genitori, anche in presenza dell’affido paritario, perché i figli trascorrono pari tempo con ciascun genitore, che provvede a loro con il mantenimento diretto, quando i minori sono con lui.

 

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5 per mille


Un aiuto per condividere le nostre battaglie


Siamo entrati nel 27° anno di attività in tutta Italia e conosciamo bene le problematiche, molte delle quali lasciate irrisolte da chi dovrebbe controllare l’operato della magistratura e dei servizi sociali che operano nel settore minorile e le cui relazioni al giudice sono, troppe volte, una condanna definitiva della genitorialità di un genitore, guarda caso quasi sempre il padre. Le richieste di aiuto sono sempre più numerose e soprattutto pervengono dal genitore disperato che non riesce più a vedere i figli, non ha i soldi per difendersi e che si sente estromesso dalla vita dei figli. Un senso di impotenza che porta alla disperazione, ad atti inconsulti e alla rinuncia forzata della propria genitorialità. Per fare queste battaglie per i minori occorrono risorse economiche che l’ente pubblico brucia quotidianamente con il suo insensato clientelismo.

Noi gestiamo la vasta attività con la quota di iscrizione dei nostri soci e con l’introito del 5 x 1000 poiché non chiediamo e non abbiamo finanziamenti pubblici, che comporterebbero compromessi, e possiamo contare su irrisorie donazioni liberali, deducibili dalla dichiarazione dei redditi. La destinazione del 5 x 1000 alla nostra associazione da una parte ci aiuta a svolgere tutte quelle attività programmate e dall’altra ci rincora per il riconoscimento, che questo gesto significa, dell’utilità della nostra attività. I genitori che si rivolgono a noi spesso vivono grazie alla Caritas e ai parenti e non hanno redditi alti il cui 5 x 1000 sarebbe stato, così, consistente e per questo ci rivolgiamo a tutti coloro possono destinare il 5 x 1000 delle tasse già pagate alle nostre attività che, fin da ora, singolarmente ringraziamo.

Vi chiediamo un aiuto per condividere queste nostre attività per:

Tutelare le pari opportunità genitoriali tra padre e madre.

Organizzare convegni, conferenze, tavole rotonde, pubblici dibattiti, attività di auto mutuo aiuto, attività di mediazione familiare e sociale, corsi informativi e formativi rivolti ai genitori, ai figli e ai nonni, agli operatori sociali e alla società e per organizzare tutto ciò che è utile a contenere la conflittualità e a diffondere la cultura del rispetto dei diritti dei minori a partire da quello della bigenitorialità.

Fornire un servizio di assistenza e di educazione familiare in fase pre-post fine della convivenza dei genitori per assicurare comunque ai figli un sano contesto affettivo-educativo e ai genitori utili indicazioni su come superare i momenti di conflittualità senza farli ricadere sui figli.

Stipulare specifiche convenzioni con professionisti per l’assistenza legale, psicologica e socio-pedagogica, per garantire un adeguato supporto professionale a costi contenuti e coerenti con i principi dell’associazione.

Siamo un'Associazione di volontariato e di promozione sociale che opera in tutta Italia dal 17.03.1998 anni e che ritiene ogni genitore, padre o madre che sia, elemento centrale per la sana crescita dei figli e che ogni figlio abbia il diritto di potersi relazionare con entrambi i genitori secondo le proprie esigenze senza essere costretto o impedito da altri. Per questo,

Diffondiamo la cultura delle pari opportunità, pari responsabilità e pari dignità nel rispetto della specificità di ambedue i ruoli genitoriali, cercando di far superare le discriminazioni socio-culturali ed impedire quelle istituzionali in tema di affidamento e gestione dei figli.

Chiediamo, di conseguenza, una corretta applicazione delle leggi vigenti per un reale rispetto del diritto alla bigenitorialità.

Condanniamo le istituzioni che, con il loro modo di operare, si rendono discriminatori dei figli e/o del genitore più debole.

Le nostre attuali battaglie culturali e giuridiche

  • Affido condiviso paritario con mantenimento diretto dei figli
  • Ripartizione dell’assegno di mantenimento dei figli tra i due genitori e non solo su uno come avviene oggi
  • Spese straordinarie per i figli autorizzate da ambedue i genitori
  • Abolizione del protocollo tribunale-ordine avvocati locale, perché non rispettoso della legge
  • Immediati accertamenti per verificare le possibili manipolazioni nei figli da parte di un genitore
  • Regolamentazione dell'attività dei servizi sociali, psicologi ed educatori familiari
  • Ridare voce ai genitori vittime di sentenze inique
  • Tutela della bi-genitorialità e della co-genitorialità

Ricordati di questo numero: 94077010547


 
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