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Quando i nodi vengono al pettine


di Ubaldo Valentini*

Tutti i nodi vengono al pettine, recita un vecchio detto popolare, e con una serie di interventi metteremo in evidenza “i nodi” fatti, forse indebitamente, dalle istituzioni nel corso delle separazioni e degli affidi dei minori che prima o poi arrivano al vaglio del pettine. Affronteremo temi noti, da decenni dibattuti, quali l’affido condiviso dei figli che, anche se cambia il nome, di fatto resta un affido esclusivo alla madre, l’assegno di mantenimento, le spese straordinarie non vincolate dal principio del preventivo consenso dell’obbligato, il lavoro a nero mai realmente indagato dagli organi competenti, i contributi che il genitore collocatario percepisce per sé e per i figli dalle istituzioni pubbliche e private tenuti nascosto all’altro genitore, il reddito di cittadinanza percepito ma non dichiarato, gli assegni familiari percepiti per i figli e che non incidono sull’assegno di mantenimento che l’altro genitore versa per i figli, la mancata trasparenza dei servizi sociali, l’esclusione dei genitori dai protocolli fatti da tribunali e ordine degli avvocati che assistono legalmente i genitori paganti ma non per questo rappresentano i genitori ….

Ciascun cittadino può intervenire con propri contributi (e l’associazione rispetterà l’eventuale anonimato richiesto), scrivendo a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. o chiamando al 347.6504095.

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La cattiva giustizia sull’affido dei minori, alla fine della convivenza dei genitori, è causa di deleterie conseguenze che danneggiano i minori e il genitore non collocatario, al 95% il padre. Da anni lo denunciamo, ma inutilmente, perché nei fatti la giustizia non è uguale per tutti a causa di una prassi ideologica seguita dalla maggior parte dei giudici in ossequio alle potenti e degenerate lobby di genere per le quali il padre esiste solo nell’economia familiare. Il potere di queste organizzazioni, nate dalla giusta rivendicazione di diritti negati, ha finito per imporre teorie molto spesso irreali, se non innaturali, e creare disuguaglianze tra i genitori annullando la bigenitorialità e la co-genitorialità.

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Lettera aperta alla Ministra Elena Bonetti, Politiche della Famiglia e Pari opportunità


Questione minori e Covid-19


Signora Ministra,

le chiediamo la cortesia di prestare un poco del suo tempo alla nostra intromissione, in un momento in cui il tempo certamente è molto prezioso per il Suo impegno.

Come associazione, di cui ricopriamo il gravoso incarico di presidente onorario e presidente, da 23 anni siamo in prima linea sulla problematica della famiglia separata, dei figli e dei minori, quelli abbandonati e quelli sottratti, di soggetti che vivono le conseguenze provocate anche da decisioni inadeguate ed ingiuste. Siamo intervenuti presso il ministro Bonafede e il C.S.M. depositando anche nostre osservazioni e considerazioni sul funzionamento della Giustizia.

Abbiamo seguito la Question time del 1 aprile, per l’occasione del momento particolare del coronavirus. Lei così ha iniziato: “ho voluto convocare per il giorno 8 aprile prossimo l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, istituendo al suo interno un gruppo di lavoro con il compito di valutare l’impatto dell’emergenza che stiamo vivendo e le conseguenti misure necessarie al sostegno del benessere materiale e emotivo dei bambini e dei ragazzi”.

Certamente è primario e fondamentale l’intervento del governo per tutelare la salute della collettività, specialmente per i rischi che questa corre in un momento così drammatico per tutta l’umanità.

L’impegno dovrà superare ogni limite e prospettiva per la futura esistenza dell’uomo.

Noi però, come associazione, non possiamo e non vogliamo stare alla finestra, proprio perché, in questo drammatico momento, si prenderanno decisioni che riguardano i minori, come da lei annunciato.

Abbiamo aperto il sito del Dipartimento delle politiche sociali e abbiamo notato molte voci che riguardano la famiglia, tutte rappresentate da immagini sorridenti di segno unitario, per diversità di interventi e informazioni. Abbiamo provato ad aprire la prima pagina Coronavirus informazioni per la famiglia e in questa abbiamo ritrovato tante risposte che riguardano però il comportamento di una famiglia normale, che vive con figli a casa. Raccomandazioni e suggerimenti tesi verso la sicurezza e la prevenzione. Non abbiamo trovato invece alcuna informazione sullo stato e sulla situazione della famiglia separata e sui figli divisi.

Questa famiglia è sfuggita all’evento delle politiche del suo ministero!

E’ una dimenticanza oppure una scelta politica nei confronti di un problema che non si vuole o si ha timore di affrontare? Eppure il problema esiste e specialmente in questo pericoloso momento.

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