Lettera di denuncia sulla malagiustizia
Il rapporto con mio figlio ammalato che mi cerca,
ostacolato dalla madre e dall’assistente sociale
Pubblichiamo la lettera di un padre che da anni si è visto sottratto il figlio dalla madre che da Roma, senza alcun accordo con il marito e in regime di affido condiviso, si è trasferita a Milano per seguire il suo nuovo compagno da cui ha avuto un figlio. A nulla sono valse le denunce del padre mentre le “bugie” della madre hanno trovato pieno accoglimento presso i giudici romani del Tribunale per i minori e della Corte d’Appello. Per il minore, attaccatissimo al padre e ai nonni paterni, è iniziato un inaudito calvario che perdura nonostante una sentenza che riconosce le false accuse della ex-moglie e revoca la sospensione (frettolosa e illegale) della responsabilità genitoriale e la delicata malattia del figlio, scoperta non dalla madre con cui era costretto a vivere ma dallo stesso padre nei rari incontri avuti con lui.
Le responsabilità dei giudici romani in tutta questa vicenda potrebbero essere tali e di una evidente gravità che altri giudici, con le consuete lungaggini e con stratagemmi tipici, potrebbero operare per attutire le loro responsabilità e, sicuramente, non nel “superiore interesse dei minori”.
I servizi sociali hanno tutelato e ancora tutelano la madre responsabile del forte e preoccupante disagio del ragazzino che, invece, ha bisogno solo di serenità e di stare dove vuole stare. Il padre, i nonni e gli zii paterni sono stati estromessi dalla vita di Luca (i nomi, in corsivo, sono tutti fittizi ndr). I pianti e le suppliche del ragazzino per le istituzioni non hanno alcuna rilevanza. Non c’è nemmeno un pizzico di compassione e pietà dinnanzi alla gravità della situazione del minore.
E’ questa la tutela dei minori?
La lettera è stata inviata alle istituzioni lombarde interessate al caso. Sono passati mesi e questo ragazzino sembra non esistere. Nessuno ha preso in considerazione la sua delicata situazione di salute. L’arroganza istituzionale è passata anche sulla malattia del minore.
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Dott.ssa Alessi,
a seguito mia mail del 10/06/2017 e nostra conversazione telefonica del 11/06/2017 durante la quale Le ho manifestato le mie perplessità sul piano vacanza di Luca stilato dalla madre, con pec del 12/06/2017 mi viene inoltrata da funzionario sconosciuto, mai visto e letto nelle more del procedimento, tal Maria Rosa Sannipoli, una proposta inammissibile, in violazione degli articoli 7 e seguenti della legge 241/90 (assenza del procedimento amministrativo) che non tiene conto del “superiore interesse del minore” e non agevola il regolare deflusso del percorso avviato. Sono molto risentito per il suo comportamento da cui emergono: mancanza di rispetto per me e mio figlio, cattiva educazione nei miei confronti, trascuratezza totale per il caso in questione e da cui traspare nettamente la sua posizione di parte. La legge le impone equilibrio ed imparzialità!
Fin dal nostro primo incontro ho dovuto contrariarla per divergenze culturali; le sue iniziative aggravavano ed aggravano il procedimento che mi vede coinvolto a danno di mio figlio, mio, di altri aventi diritto, oltre che dell’erario pubblico.
Lei sta bloccando il procedimento e non invia la relazione al Giudice, sebbene richiestale, come da nota in mio possesso e neppure a seguito alla formale diffida del mio legale (omissione e rifiuto). Si è accordata per favorire qualcuno? Perché i cittadini Italiani devono pagare lungaggini burocratiche derivanti da incapacità amministrativa?
La mia posizione è chiara e risulta dalle relazioni degli operatori ospedalieri. Avrei voluto evitare precisazioni su comportamenti vecchi e nuovi, ma a questo punto, le reputo importanti, perché non si continui sulla strada intrapresa, che ha procurato e procura danni gravi e irreparabili allo stato psicofisico di mio figlio.
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