Inefficienza dello Stato italiano
La Giustizia minorile
non ha alcun rispetto dei diritti e della dignità
della persona del minore!
Avv. Gerardo Spira
I genitori si separano, discutono e litigano per un euro di mantenimento in più al mese, per qualche ora in più di frequenza col figlio, mentre la Giustizia partecipa alla contesa parteggiando ora per l'uno, ora per l'altro. Nessuno giudice ha pensato di imporre ad entrambi di svolgere il proprio ruolo assegnato dalla legge.
Di fronte ad una mancanza la giustizia decide di limitare i poteri al genitore o di togliergli il figlio, invece di incollarlo con la forza ad entrambi.
Con la crisi del matrimonio sono messi in discussione diritti, sentimenti e futuro di persone vittime di puntigli, strumentalizzazioni e accanimenti giudiziari.
La volontà del legislatore è affidata alla responsabilità di Istituzioni gestite e rappresentate da soggetti che, divenuti intoccabili ed inamovibili, hanno costruito un potere più cancerogeno di quello criminale.
Nel mondo minorile, per il diffuso “ meticciato giudiziario-istituzionale “, il diritto assume toni, configurazioni e connotazioni propri di una cultura intrisa di ricatti, di vendette e di violenti stupri psicologici.
La giustizia minorile è finita per essere sottomessa agli umori personali e famigliari di soggetti che trattano i sentimenti, il dolore e i desideri di un bambino con il metodo di una pratica burocratica.
Il principio di snellimento e accelerazione delle procedure, tanto sostenuto dal legislatore, è usato su moduli o modelli prestampati, raffazzonati con domande che non riguardano il minore, la sua vita e i suoi interessi, ma il costo di una concessione o autorizzazione di tempi di vita e di relazioni.
I tribunali per i minorenni, vanno soppressi e subito perché non sono garanti della giustizia certa ed imparziale e non riscuotono la fiducia del cittadino.
Bene la riforma in corso! speriamo che l'avvocatura, individuata al posto della magistratura, sappia cogliere il momento per partire col piede giusto e con una visione diversa, ponendo al centro delle composizioni il minore e i suoi diritti come riconosciuti e sanciti dalle Carte internazionali, ma soprattutto sappia tenere Giudici e Servizi socio-sanitari lontani dalle questioni minorili.
La storia del caso, che seguo, come si è svolto tra Tribunale per i minorenni e Corte di appello di Roma non è solo un esempio di mala giustizia ma l'esempio classico di come la magistratura e i Servizi socio sanitari nella Capitale d'Italia si siano accaniti, con perfidia inaudita contro un padre, riconosciuto dalla stessa moglie attento e corretto, per togliergli il figlio, contro la volontà chiaramente espressa dal minore, senza alcun rispetto dei suoi diritti e della sua dignità, pur in presenza di una malattia rara.
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