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Il trauma della separazione

 

del dott. Ezio Ciancibello

 

Nel frontespizio del volume c’è una domanda che rappresenta, di fatto, il senso di questo romanzo sui generis e la riflessione amara di un professionista che si è dedicato a far emergere  risposte a coloro che si sono rivolti a lui per superare il momento critico della separazione. Lo psicologo sembra voler far proprio il detto popolare “si chiude una porta (ma) si apre un portone”, ma l’interrogativo al termine sta a significare che non sempre è così.

Una velata marezza si intravede dalla lettura dei casi umani trattati e traslati dovuta alla famiglia che va in frantumi e alla incapacità umana che non sempre riesce ad andare oltre il rancore per dare sicurezza e serenità ai propri figli. Il benessere psicofisico dei figli sono il cruccio dell’autore e del professionista (psicologo, psicoterapeuta e consulente dei tribunali) che ha vissuto in prima persona il trauma della separazione.

L’autore fa intendere che parla anche di sé – in punta di piedi e senza invadenza – e di tanti casi umani e di persone che hanno intrapreso uno sforzo, spesso incomprensibile e ingiustificato, “ per ricostruire il senso di sé che” era “ andato smarrito”.

Descrive, con poche ma essenziali parole, “i figli con la ‘valigia in mano’ che assistono spesso passivi e impotenti ad un cambiamento profondo che investe il loro mondo affettivo ove temono di perdere e di compromettere il rapporto con i genitori”.

Più che il professionista è il padre che parla di una realtà che conosce molto bene, avendola vissuta in sé prima che nella prassi psicoterapeutica.

E’ un procedere un po’ anomalo poiché l’autore spezza il racconto del suo romanzo con alcune riflessioni psicologiche – rigorosamente riportate in corsivo per non provocare disorientamento nel lettore – per sensibilizzare i separati, i separandi ma, direi, anche le coppie ancora  non in crisi per ricordare a tutti che la separazione talvolta può  essere distruttiva, incontrollabile e può far attivare “paure e comportamenti poco adeguati”.

“I figli – ci ricorda il dott. Ciancibello- hanno il diritto di crescere con la speranza che nella loro vita da adulti ci sarà spazio per una o più storie affettive importanti e, soprattutto, che il fallimento della vita matrimoniale dei loro genitori, non comprometterà e condizionerà la loro futura vita sentimentale” Ed ancora ci ricorda che: ”troppe volte si pensa che la separazione sia la soluzione dei problemi ad una vita di coppia insoddisfacente ed infelice, cosa che in parte può essere anche vera ma che però non va mai sottovalutata. La separazione, infatti, è un avvenimento drammatico e traumatico, che mette in crisi sicurezze, anche illusorie, costruite nel tempo, crea profonde e a volte sofferenze emotive che modificano la personalità”.

Il volume è propositivo e cerca di far riflettere sul trauma della separazione, senza moralismo alcuno ma con la profonda convinzione che certi disagi sono ingiustificati in presenza dei figli e che i figli sono le vere vittime delle incongruenze ( meglio sarebbe dire immaturità) dei genitori, adulti.

L’autore allega al libro una appendice su “Costruzione e rottura dei legami affettivi adulti” e fornisce l’indirizzo della propri posta elettronica per confrontarsi con i lettori ( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ). Il dott. Ciancibello, oltre ad esercitare anche la professione di  mediatore familiare, insegna presso la Scuola di Alta Formazione in Psicologia Forense e  Criminologia di Cremona, e ricopre la carica di vicepresidente dell’A.N.F.I., sezione Veneto.

Il volume, edito da Editoriale Programma (PD), è di 160 pp e costa solo €. 12,00 e può essere ordinato direttamente alla casa editrice o all’autore. (U.V.)

 
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