Riceviamo e Pubblichiamo
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L’importante è avere una persona che voglia bene ai bambini

...secondo la mia modesta opinione, prima del diritto di famiglia, c'è quello dei bimbi e minori! (...e lo dico per esperienza personale). 
La famiglia, lo si voglia o meno, è già cambiata nel tempo (a parte che quando c'erano le guerre spesso i bimbi orfani venivano cresciuti da nonni, zii o altre famiglie vicine che li accoglievano senza complicate burocrazie ..ne ho sentiti tanti casi anche dai miei suoceri...). Comunque, secondo me, per un bambino l'importante è avere almeno una persona (etero, gay, single) che gli voglia sinceramente bene, poi i modelli maschile o femminile, nel caso non siano abbastanza presenti l'uno o l'altro, li troverà magari in un allenatore sportivo o una insegnante ecc...(con vari preti purtroppo bisogna...lì sì stare attenti) (facebook.com)

 
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I ricorsi sono costosi e devi rinunciare

Aspettando che tutto ciò diventi effettivo e a pieno regime, presumo, con brutale ironia, che passeranno molti anni. La tutela del minore in caso di separazione è argomento delicatissimo e ben venga ciò che è scritto su questo articolo visto che da esperienze personali il mondo dei ricorsi per la tutela dei figli é costoso e faraginoso e tutto ciò porta a desistere e a lottare col Buon senso. (facebook.com)

 
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I diritti dei figli

...rimando alla lettura dell'articolo di Ubaldo Valentini , del quale metto in evidenza le parole piu significative che mi trovano pienamente d'accordo. 
......"L' abolizione dei tribunali minorili deve costituire l’occasione per rimettere ordine sulla delicata materia della tutela dei minori e dei loro genitori. La bigenitorialità è un diritto dei figli e non una gentile concessione delle istituzioni. Rimettere ordine vuol dire togliere immediatamente tutte quelle storture ed incrostazioni che hanno snaturato la vera giustizia minorile e lo stesso diritto di famiglia."  (facebook.com)

 
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Senza parole!


Non comprendiamo come possano accadere queste cose in alcuni centri antiviolenza italiani senza che nessuno se ne accorga. Riteniamo vergognoso che simili aberranti fatti siano tenuti nascosti con la condivisione di istituzioni e professionisti e che si lasci che vengano puniti non gli autori di queste nefandezze ma  esclusivamente coloro che denunciano il mal funzionamento di  centri nati con finalità  ben precise. Il caso di Terni, confermato dalle sentenze citate nell’articolo pubblicato, è di una gravità indicibile poiché un centro nato per difendere le donne maltrattate dai mariti e dai conviventi non può coprire una donna che con le sue denunce ha perseguitato senza scrupoli un ingenuo compagno e padre di suo figlio.

Non vogliamo fare retorica, ma queste persone devono essere chiamate a pagare il danno procurato al partner da loro ingiustamente perseguitato, risarcire lo Stato italiano per i benefici economici illegalmente avuti e per l’ingiusta ospitalità in strutture destinate alla protezione delle donne. Se dovesse risultare la complicità  di strutture pubbliche,  speriamo che gli operatori responsabili coinvolti  siano allontanati immediatamente e senza alcuna pietà da qualsiasi  occupazione in strutture finanziate con i soldi pubblici.

Speriamo che a questa donna venga tolto il figlio perché il suo operare e la sua esistenza sono un pericolo per la crescita del bambino. L’articolo parla che il minore è stato collocato presso la madre. Una decisione inaccettabile della quale chi l’ha resa possibile dovrà rendere conto ai cittadini.

Siamo convinti che i centri antiviolenza  siano una cosa buona e per questo non si può permettere che persone ambigue possano operare come sembra che si operi a Terni.

(Marco e Luisa, felicemente sposati da trent’anni).

 
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Per fortuna esiste anche un’altra realtà assistenziale


Vivo da alcuni anni con una persona che è stata ospitata in uno di queste residenze protette italiane dopo le ripetute aggressioni del compagno. Allora non aveva figli e il racconto che mi ha fatto e continua a farmi della comunità che le ha dato assistenza ed ospitalità è ben diversa forse perché diversamente era amministrata dai responsabili del centro antiviolenza: professionalità e trasparenza erano requisiti richiesti ai dirigenti e agli operatori e, in assemblea con gli ospiti, settimanalmente discutevano la gestione della struttura.

Personalmente, avendone le possibilità, da tre anni con profonda gioia sostengo economicamente alcune loro iniziative sociali e culturali. Sono profondamente convinto che le strutture sane debbano essere aiutate da tutti e da tutti debbano essere fermate (chiuse) quelle con finalità belle ma non rispettate. (Marcello Rossi)

 
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E’ vero quello che raccontate!


Conosco bene il Centro antiviolenza ternano e le strutture ad esso collegate, i loro operatori, la loro preparazione e i loro abusi selle persone che li frequentano. Da donna dico che il loro fanatismo, la loro superficialità  e la loro mancanza di rispetto per le ospiti, talvolta con figli, sono una offesa alle donne veramente maltrattate come me. Tanti e troppi diversi sono gli interessi che gravitano attorno a strutture di questo genere sorte principalmente per volontà della sinistra italiana e della chiesa, finanziate esclusivamente con i soldi pubblici. Nessuna autorità le controlla e le proteste di alcune di noi non hanno prodotto alcun risultato, anzi hanno reso impossibile la nostra ulteriore permanenza in quei luoghi.  Molte ospiti hanno situazioni familiari veramente difficili, non hanno lavoro e non hanno di che vivere. Nessuno le aiuta a trovare un lavoro e nessuno permette loro di riacquistare la dignità dell’autonomia economica per sé e per i figli. Non è il mio caso, poiché, grazie alla mia esperienza lavorativa, sono riuscita a lavorare ed ancora conservo un posto fisso che mi dà molte soddisfazioni.

I bambini nella comunità vivono in un ambiente a rischio per la presenza di minori con grossi problemi e di genitori che poco li seguono.

Fa bene la vostra associazione a pretendere chiarezza e trasparenza sui soldi pubblici perché, così facendo, date sostegno psicologico e morale a chi vorrebbe lottare contro le ingiustizie ma ha paura di farlo perché si sente solo ed abbandonato dalla società. Grazie per quello che fate. (Luisa M., Terni-Roma)

 
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La Corte dei Conti non interviene?

 

Non mi meraviglia più nulla dopo quello che ho passato con una separazione resa difficile dalla mia ex che pretendeva di avere ragione anche se mi metteva le corna da tre anni. Mi ha denunciato per maltrattamenti e i giudici della nostra regione prima emettono il decreto di allontanamento dalla tua casa e dai tuoi figli e poi ti permettono di difenderti. La tua difesa, sappilo, non ha alcun valore e riconfermano quello che avevano deciso a tua insaputa. Dopo anni finisci per vederti riconosciuto il diritto di affido dei figli. I danni che questi signori hanno provocato ai tuoi figli e a te non vengnono mai puniti e risarciti.

Per tre mesi potevo vedere i miei figli con il contagocce e sempre in presenza di un educatore che avrebbe fatto meglio a continuare nel suo lavoro di addetto ai prati e ai giardini. Voleva insegnarmi a fare il padre con teorie fasulle e prese non so dove. Ho protestato con i servizi sociali – altra piaga nelle separazioni – i quali sapevano tutto ma guai opporsi al loro operato o all’operato dei loro raccomandati. Li ho contestati presso i dirigenti regionali ed è mancato poco che non mi condannassero al rogo in piazza. Tutti uniti: servizi sociali, politici e alcuni giudici. Nessuno ha  mai preso posizioni sulle pesanti denunce che ho fatto nelle riunioni dei vari partiti. Ho sentito, alle riunioni organizzate dalla vostra associazione, tante promesse di esponenti politici ma poi non hanno fatto nulla.

I servizi sociali e i loro dirigenti mi hanno umiliato, offeso senza tener conto che sono un laureato e che opero da anni nel mondo dei diversi. Non potevo denunciarli pubblicamente perché temevo le possibili ritorsioni sui figli e sul lavoro, altrimenti l’avrei fatto volentieri; la segnalazione riservata – ma non anonima - di queste storture pubbliche non è servita a nulla.

Denunciare chi ruba i soldi, a vario livello e a vario titolo, in Italia non serve a nulla perché i cittadini onesti non contano nulla. Questo è il mondo che abbiamo preparato ai nostri figli!

(Andrea – Valle d’Aosta)

 
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Fate come me: denunciateli!

Assistenti sociali incompetenti. Denunciate!! Non vi fate sottomettere da queste figure con deliri di onnipotenza. Fate un esposto al Consiglio di disciplina della regione con le violazioni al codice. Io ce l'ho fatta e finalmente chi mi doveva aiutare e non l'ha fatto, verrà punito e sanzionato come merita (Serena)

 
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Papi ti voglio un mondo di bene”:

così i figli smentiscono i servizi sociali!

 

Salve, vorrei dire due parole in merito all'articolo del papà di Terni.

Hanno il coraggio di essere chiamate assistenti sociali persone che hanno un concetto solo di facciata della famiglia; per loro parlano solo i pezzi di carta e non le persone o, perlomeno, solo le ex mogli, compagne, insomma le donne. Nel 700 mettevano le streghe al rogo, ahimè al giorno d'oggi i papà, (si intende quelli con la P maiuscola) soffrono ancora di più perché si parte dal presupposto che si deve difendere da un sistema a senso unico, cioè deve far valere  la propria paternità. E’ come dire: sì sei il padre ma devi dimostrare di esserlo; con l'aiuto di queste fantomatiche persone sociali, i cos’detti assistenti sociali, la donna, la madre, si nasconde bene nei meandri burocratici colpendo più e più volte l'uomo, il papà, a morte se non quasi, perché la diffamazione è di casa.

Personalmente , sei anni fa ho dovuto dimostrare al giudice che ero astemio, non facevo uso di psicofarmaci, e così per dire, come non fosse abbastanza anche dimostrare con carte alla mano 33 anni di contributi assistenziali versati!! Sì perché la signora aveva fatto mettere agli atti, fra le varie menzogne, anche che non avevo mai lavorato, nonostante a 18 anni avessi già una casa mia, ora ne ho tre!! Ciò solo per dire che non sono stato sul divano col bottiglione di vino alla mano!!! e sentirmi dire da una assistente sociale e da una psicologa che ero immaturo o ingenuo per allevare mio figlio.... Peccato, però, che mio figlio vive con me da parecchio tempo per sua scelta e con questo potrei chiudere...

Non è possibile che si usino questi meschini mezzi per distruggere la dignità di un uomo onesto e far subire anche ai figli dei sotterfugi per far sì che il papà sia messo da parte come una scarpa vecchia, e, peggio ancora, a mio figlio di 11 anni che manifestava il desiderio che mamma e papà fossero tornati insieme e stato detto da una assistente sociale: " ma cosa dici?  tua madre non tornerà più nel paese di tuo papà lo vuoi capire sì o no!?!"

Queste parole mi suonano ancora oggi nello stomaco!!

In una situazione di conflitto, la donna non viene nemmeno messa sul piano del ex marito e tu devi semplicemente andartene dalla tua casa, devi ricominciare a rivivere una seconda volta (sempre se c'è la fai) e poi devi anche mantenerla, passargli gli alimenti, anche se guadagna il triplo di te, e vedere i figli quando vuole lei. Questo è inaudito perché un papà  ha gli stessi diritti e doveri di una madre; i papà di oggi non sono più quelli di 30 anni fa e, per quanto mi riguarda, ben prima del matrimonio ho dovuto provvedere alle faccende di casa,  al lavoro da muratore, il papà di oggi è a 360 g indipendente, ma tutto questo le istituzioni, non ne tengono conto.

Quello che manca oggi è la solidarietà, quella vera; non c'è più alcun rispetto e, oltre al danno anche la beffa, si devono mantenere questi centri antiviolenza, nel caso del sig di Terni, anche dopo che sono state smentite tutte le calunnie inflittegli dalla ex., pagando indirettamente la propria accusatrice falsa (!!) con soldi pubblici. Tutto ciò, a dir poco, in una repubblica è disgustoso.. Auguro di tutto cuore a questo papà di non mollare mai per il bene di suo figlio e suo, perché alla fine del "match" sono proprio loro i figli a dirti: “papi ti voglio un mondo di bene” e, credetemi, non c'è nulla al mondo di più bello, non perché forse hai vinto il match con le istituzioni ma perché ti senti parte della loro vita .... (Emanuele, Aosta)

 


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