LE RICHIESTE DEI SEPARATI AI POLITICI PER LE REGIONALI
I separati della Valle d’Aosta esprimono precise richieste ai politici che si candidano per la gestione della regione. La preferenza, nel segreto dell’urna, andrà a quelle forze politiche che avranno fatto proprie e messe nei loro programmi alcune delle proposte formulate dai soci dell’Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori poiché le drammatiche problematiche dei separati non possono continuare ad essere ignorate da chi amministra la cosa pubblica. La gestione della separazione non è solo un affaire dei tribunali e dei servizi sociali, ma investe pienamente tutta la comunità locale a cominciare dalla politica a cui compete progettare e trasformare la società, tutelandone la parte più debole e indifesa e renderla, così, sempre più a misura d’uomo. Le separazioni sono una emergenza sociale che, continuando ad ignorarla come si fa oggi, procurerà danni sui nostri figli e comprometterà il futuro stesso della società. La maggioranza dei minori di oggi vivono direttamente, o di riflesso, la scissione della famiglia con tutte le conseguenze che ciò comporta soprattutto per il venir meno della bigenitorialità come valore insostituibile nella formazione dei futuri cittadini.
Occorre dunque cambiare radicalmente la gestione delle separazioni andando oltre la cronaca della quotidianità ed individuando competenze istituzionali e responsabilità specifiche che coinvolgono tutti i settori della società. La politica deve dare risposte precise e deve rendere conto della sua capacità a gestire un fenomeno le cui dimensioni e la cui gravità hanno indiscutibili ripercussioni sull’intero tessuto sociale. Non si può relegare il problema delle separazioni a quello della povertà economica di un genitore, al mancato affido condiviso, al mantenimento dei figli, ai maltrattamenti in famiglia, alla diffusione dei nuclei monogenitoriali, ecc.. La centralità delle problematiche legate ai figli in presenza della scissione delle convivenze non può essere demandata alla sensibilità di alcuni politici e di alcuni operatori istituzionali ma è un dovere per tutti coloro che sono chiamati a salvaguardare il bene pubblico. L’Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori chiede ai politici e alle istituzioni valdostane iniziative istituzionali concrete per venire incontro a chi vive le emergenze derivanti dalla separazione e porre fine ad un vergognoso assenteismo che tutela solo l’indifferenza, la mancanza di equità legale ed economica, la vanificazione di una seria formazione e educazione dei minori. In concreto proponiamo ai politici in carriera e a quelli che si sottopongono alla valutazione degli elettori alcuni punti che costituiranno i parametri per valutarne il loro operato “pubblico” e la loro attenzione verso una realtà complicata ed esplosiva.
Per venire incontro alle difficoltà abitative in cui vengono a trovarsi i genitori separati – per la quasi totalità padri – a seguito dell’abbandono della casa familiare, spesso di loro esclusiva proprietà, occorre modificare i regolamenti locali per la gestione dell’edilizia pubblica e permettere anche a costoro di poter accedere alle relative graduatorie attraverso: 1) equiparazione del separato che non usufruisce più della propria casa familiare allo sfrattato, essendo gravato dal possibile mutuo sulla casa, dagli assegni di mantenimento, e dai contributi alle spese straordinarie 2) la compilazione delle graduatorie per l’edilizia popolare che tenga conto:
3) concessione di un contributo mensile sull’affitto in mancanza di accesso all’edilizia popolare
Il consiglio regionale e gli enti locali dovranno imporre all’assessorato alla sanità, salute e politiche sociali degli enti locali:
Il patrocinio gratuito statale – sovente concesso senza nessuna verifica incrociata sul lavoro a nero e sui redditi di provenienza non lavorativa - concede la copertura delle spese legali e delle Ctu al genitore che ha un reddito inferiore ad €. 10.766,33 annui. L’altro genitore, spesso proprietario della casa di cui non ha disponibilità perché affidata ai figli e su cui paga anche il mutuo, oltre al mantenimento di figlio e spesso anche moglie, non ha accesso al patrocinio nonostante abbia disponibilità reale solo di poche centinaia di euro al mese a differenza di controparte che usufruisce di assegni di mantenimento e casa. Questo genitore non ha soldi per potersi pagare il legale e far valere così i negati diritti genitoriali dei minori e propri. L’ente locale può predisporre un fondo economico per concedere il patrocinio gratuito ai padri in difficoltà a seguito della separazione, valutando il reddito percepito, detratti i mutui sulla casa di cui non ha disponibilità e gli assegni di mantenimento che, invece, costituiscono reddito per chi usufruisce della casa e per chi percepisce assegni di mantenimento e redditi di diversa provenienza.
VIII incrementare la Cultura della separazione attraverso cicli di conferenze a costi contenuti gestiti con le strutture pubbliche (tribunali e servizi sociali) e con le associazioni di categoria regolarmente costituire e riconosciute.
Il documento è stato approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci della sezione valdostana. |