Valle d'Aosta

Entra

Chi è online

 25 visitatori online

Statistiche


TOTALE VISITE : 1383170

Login



Ultime notizie

5 per mille
Designed by:
SiteGround web hosting Joomla Templates

PDF Stampa E-mail
Venerdì 11 Luglio 2025 11:11

Proponiamo la lettura del volume:


Nell’interesse superiore del minore

Autore: Gaetano SQUASI


Questo libro non è un saggio tecnico né un manuale giuridico o psicologico. L’autore non è un terapeuta, né un avvocato. È semplicemente un uomo che, nel corso della propria vita, ha incontrato il dolore della crisi familiare, attraversando un’esperienza che oggi accomuna milioni di uomini nel mondo.

Da quel dolore è nato questo libro, che prende la forma di una raccolta di racconti allegorici e fantastici, capaci di dare voce a emozioni spesso difficili da esprimere a parole.

I racconti tracciano, in forma simbolica, il percorso di chi si trova a vivere il "calvario" della separazione e della giustizia familiare, con tutte le sue storture, i suoi paradossi e le sue ferite invisibili.
Al centro c’è il tema dell’interesse superiore del minore”, troppo spesso invocato come formula vuota o usato per legittimare decisioni arbitrarie e contraddittorie.

L’opera non offre risposte o soluzioni, ma accompagna il lettore in un viaggio umano e autentico, dove il dolore si trasforma in narrazione fantastica, e la sofferenza trova finalmente una forma nuova per essere raccontata e compresa.

E-book, nato dall’esperienza personale ma costruito in una forma narrativa e simbolica, che affronta in modo inedito i temi più profondi e laceranti della giustizia familiare.

Non è un saggio, né una denuncia tecnica, ma un racconto onirico e allegorico — con un linguaggio emotivo, talvolta dissonante — che mette a nudo la frammentazione dell’identità, l’ingiustizia vissuta da dentro, l’effetto del silenzio istituzionale.

Scarica gratuitamente l’e-book (PDF):  https://bit.ly/4eFLOHD

 
PDF Stampa E-mail
Venerdì 11 Luglio 2025 11:08

Il dramma e la solitudine dei papà separati dai figli


La giornalista Angela Leucci, il 5 aprile 2024, scriveva, sul quotidiano Il Giornale.it, un toccante e approfondito articolo su Antonio Sonatore, dal titolo: “La protesta, la benzina, il fuoco: vi racconto il dramma dei papà separati”, in occasione del 16° anniversario del Memorial Day, che il sette aprile di ogni anno, a partire dal 2006, si tiene per ricordare i padri separati estromessi dalla vita dei propri figli e quelli che si sono tolti la vita dopo la separazione. Un bello e sensato articolo che affronta la piaga dei suicidi dei padri separati, spesso ignorata o tenuta nascosta dai politici, dalle istituzioni e dagli organi di informazione.

L’associazione, tenendo presenze che, nel 2026, ricorre il trentesimo anniversario del suicidio di Antonio Sonatore, sta organizzando una serie di manifestazioni per ricordare il dramma e la solitudine di questo padre, che, il giorno di Pasqua, si è dato fuoco dinnanzi al tribunale di Aosta, per disperazione per aver – di fatto – perso la figlia, che poteva vedere solo una volta al mese (?!?), per protestare contro la giustizia ingiusta, che lo privava (sembra, comunque, con un provvedimento emesso nell’ambito della propria discrezione) del suo diritto alla paternità. Lo faremo con una pubblicazione che ricostruirà le fasi giudiziarie con cui gli era stata “tolta” la (allora) potestà genitoriale e le testimonianze di chi aveva conosciuto ed operato con questo apprezzato e amato insegnante e psicologo; lo ricorderemo con un convegno nazionale ad Aosta e, forse, anche a Roma, con esponenti di primo piano nel settore della magistratura, della psicologia dell’età evolutiva, della politica nazionale, della sociologia e della stampa; in suo onore terremo conferenze e pubblici dibattiti sulle ordinarie discriminazioni dei padri nell’affido dei figli dopo la fine della convivenza dei genitori e sulla loro estromissione dalla vita dei propri figli, anche a seguito di arroganti, superficiali, non sempre competenti e discriminatorie relazioni dei servizi sociali.

Leggi tutto...
 
PDF Stampa E-mail
Venerdì 11 Luglio 2025 11:03

Aosta

La famiglia e la politica valdostana


Il Consiglio regionale, nel prossimo mese di settembre, si rinnoverà, ma non si intravedono novità nei programmi dei partiti, soffocati non tanto dal caldo estivo, ma dalle pesanti manovre di potere, che opprime tutto, anche le più semplici richieste dei cittadini per mettere mano ad una trasparente politica a tutela delle persone più esposte al disagio sociale, all’arroganza del potere e alla strisciante mancanza di democrazia e della più elementare libertà. La libertà non esiste quando il potere politico, ma non solo, è talmente radicato nelle istituzioni da non permettere il libero confronto sulle esigenze impellenti dei cittadini. Questa non è democrazia, ma solo un improprio potere politico ed economico, di fatto non delegato dai cittadini, che manipola tutto: dai servizi, all’informazione, rendendo impossibile la comunicazione a chi non la pensa come lo stratificato potere politico, invece, pretende.

Qualche mese fa, da queste colonne, avevamo invitato le forze politiche ad inserire nei loro programmi elettorali la tragica realtà delle famiglie separate e dei minori, in balia di un servizio sociale fortemente politicizzato, faccendiero, arrogante contro i deboli ed obbediente, invece, verso un potere politico che permette loro di fare il buono e il cattivo tempo, operando senza nessun controllo da parte dell’ente regionale, erogatore degli discriminanti stipendi agli operatori sociali, e senza nessun Regolamento, contrariamente a quanto prevede la legge 241/90, che ne disciplini chiaramente la loro attività e garantisca a tutti, nessuno escluso, la trasparenza degli atti.

Da anni, nella totale indifferenza dei responsabili che si sono susseguiti all’assessorato alla Sanità, Salute e Politiche sociali - di cui il peggiore è l’attuale, che si preoccupa di distribuire medagliette di efficienza del servizio da lui presieduto, mentre si disinteressa completamente del malessere tra i cittadini, soprattutto tra i padri separati e i minori, e, piccoso, risponde alle interpellanze che lo inchiodano alle proprie responsabilità amministrative. Il voto clientelare non è fantapolitica, ma una pesante realtà, forse sarebbe meglio dire di una tragica situazione, che, con ogni mezzo e a qualsiasi livello, cerca di occultare la situazione dei minori con genitori non più conviventi per non rendere conto ai cittadini delle loro azioni, che, invece, non sempre potrebbero risultare tollerabili.

Leggi tutto...
 
PDF Stampa E-mail
Venerdì 27 Giugno 2025 10:07

Psicologo privato: poi chi lo paga?


La psicoterapia è un trattamento psicologico per superare difficoltà emotive, comportamentali o relazionali, con l’acquisizione della consapevolezza di sé, migliorando la qualità della vita e riducendo la sofferenza, spesso provocata dalla percezione di trovarsi in uno stato di inferiorità.

E’ un percorso strutturato tra terapeuta e paziente, che si adatta alle esigenze individuali e puòportare a cambiamenti significativi nel modo in cui la persona affronterà le successive sfide della vita.

Il ricorso alla psicoterapia, anche se spesso è diventato una moda, aiuta le persone “psicologicamente” più fragili ad apportare profondi cambiamenti nel modo di gestire la propria esistenza e, assai frequentemente, lo stato di inferiorità scompare del tutto e il paziente trova la forza anche per emergere nel lavoro e nella società. Tutto ciò richiede preparazione professionale dello psicoterapeuta e collaborazione e fiducia da parte del paziente.

Leggi tutto...
 
PDF Stampa E-mail
Venerdì 27 Giugno 2025 09:46

Occhio alle relazioni infedeli dei servizi sociali!


Dispiace ripetere inutilmente da decenni che la maggior parte delle relazioni che i servizi sociali valdostani rimettono (in media, ogni sei mesi) al giudice, che deve provvedere e controllare l’affido dei minori, quando i genitori non sono più conviventi, non aiutano affatto il magistrato a prendere decisioni eque e corrispondenti alla situazione di fatto vissuta dai minori. Sono, purtroppo, relazioni infedeli e discriminatorie quasi sempre e solo del genitore di sesso maschile, perchè non riportano la reale situazione familiare dei minori e, purtroppo, negano al genitore non collocatario di far giungere al giudice le sue preoccupazioni sulla gestione, quasi sempre materna, incontrollata dei figli.

A questo va aggiunta una allegra prassi dell’assistente sociale deviata, che, in nome della tutela dei minori, esprime valutazioni del tutto tendenziose e settarie, che negano l’oggettività di quanto riferito al tribunale, dipingendo il genitore non collocatario come uno non collaborativo col servizio sociale, artefice della conflittualità genitoriale e le sue giuste rivendicazioni a tutela dei diritti dei propri figli e suoi vengono considerati atti vendicativi nei confronti dell’altro genitore, che, a dire dei solerti professionisti, è sempre una persona attenta e collaborativa per il supremo interesse dei minori, ovviamente senza nessuna plausibile prova a sostegno dei loro pregiudizi verso il padre.

Leggi tutto...
 
PDF Stampa E-mail
Venerdì 27 Giugno 2025 09:37

I centri estivi non sono una spesa straordinaria


Terminato l’anno scolastico, puntualmente sorge la necessità di dirimere le controversie tra i genitori su chi deve pagare i costi dei centri estivi, che ogni anno lievitano e di tanto. La gestione dei centri viene affidata, quasi sempre, a strutture private, le cui garanzie di sicurezza e utilità per i minori non sempre sono garantite per la quasi totale assenza di controlli da parte dell’ente pubblico che li autorizza. Il personale utilizzato, i c.d. educatori, non sempre viene preparato al programma socio-educativo che dovrebbero attuare nelle tante ore in cui i bambini vengono lasciati alla loro sorveglianza e cura. Anche questo è un problema che non può essere trattato – quando lo si affronta – con superficialità e, spesso, anche con leggerezza, soprattutto in merito alle responsabilità civili e penali del personale che coordina i vari gruppi di bambini. Non bisogna, poi, dimenticare che, per oggettive esigenze dei genitori che lavorano e non hanno a chi affidare i propri figli in loro assenza, i minori frequentano più turni (che sono di due settimane) e, di fatto, vengono gestiti dai centri estivi.

A chi compete pagare l’iscrizione e/o la retta di questi centri? L’onere della retta per il centro estivo, con valenza di socializzazione, spetta al genitore collocatario/affidatario, che deve chiedere l’autorizzazione preventiva anche all’altro genitore. Il centro estivo, di fatto, non altro è che un luogo dove parcheggiare i minori in assenza del genitore e il genitore che percepisce il mantenimento per i figli deve provvedere alla loro custodia in sua assenza. Non ci interessa cosa dicano i protocolli locali (tribunale e ordine avvocati locali) sulle spese straordinarie, perché l’art. 30 della Costituzione dice che spetta ad ambedue i genitori il mantenimento dei figli, comprese le spese straordinarie, la cui maggior parte – secondo questi non vincolanti protocolli – sono sempre a carico del genitore estromesso dai figli, mentre, come per l’assegno di mantenimento quando non si concede l’affido paritario, dovrebbe essere a carico di ambedue i genitori, anche in presenza dell’affido paritario, perché i figli trascorrono pari tempo con ciascun genitore, che provvede a loro con il mantenimento diretto, quando i minori sono con lui.

 

Leggi tutto...
 
PDF Stampa E-mail
Venerdì 06 Giugno 2025 09:39

5 per mille


Un aiuto per condividere le nostre battaglie


Siamo entrati nel 27° anno di attività in tutta Italia e conosciamo bene le problematiche, molte delle quali lasciate irrisolte da chi dovrebbe controllare l’operato della magistratura e dei servizi sociali che operano nel settore minorile e le cui relazioni al giudice sono, troppe volte, una condanna definitiva della genitorialità di un genitore, guarda caso quasi sempre il padre. Le richieste di aiuto sono sempre più numerose e soprattutto pervengono dal genitore disperato che non riesce più a vedere i figli, non ha i soldi per difendersi e che si sente estromesso dalla vita dei figli. Un senso di impotenza che porta alla disperazione, ad atti inconsulti e alla rinuncia forzata della propria genitorialità. Per fare queste battaglie per i minori occorrono risorse economiche che l’ente pubblico brucia quotidianamente con il suo insensato clientelismo.

Noi gestiamo la vasta attività con la quota di iscrizione dei nostri soci e con l’introito del 5 x 1000 poiché non chiediamo e non abbiamo finanziamenti pubblici, che comporterebbero compromessi, e possiamo contare su irrisorie donazioni liberali, deducibili dalla dichiarazione dei redditi. La destinazione del 5 x 1000 alla nostra associazione da una parte ci aiuta a svolgere tutte quelle attività programmate e dall’altra ci rincora per il riconoscimento, che questo gesto significa, dell’utilità della nostra attività. I genitori che si rivolgono a noi spesso vivono grazie alla Caritas e ai parenti e non hanno redditi alti il cui 5 x 1000 sarebbe stato, così, consistente e per questo ci rivolgiamo a tutti coloro possono destinare il 5 x 1000 delle tasse già pagate alle nostre attività che, fin da ora, singolarmente ringraziamo.

Vi chiediamo un aiuto per condividere queste nostre attività per:

Tutelare le pari opportunità genitoriali tra padre e madre.

Organizzare convegni, conferenze, tavole rotonde, pubblici dibattiti, attività di auto mutuo aiuto, attività di mediazione familiare e sociale, corsi informativi e formativi rivolti ai genitori, ai figli e ai nonni, agli operatori sociali e alla società e per organizzare tutto ciò che è utile a contenere la conflittualità e a diffondere la cultura del rispetto dei diritti dei minori a partire da quello della bigenitorialità.

Fornire un servizio di assistenza e di educazione familiare in fase pre-post fine della convivenza dei genitori per assicurare comunque ai figli un sano contesto affettivo-educativo e ai genitori utili indicazioni su come superare i momenti di conflittualità senza farli ricadere sui figli.

Stipulare specifiche convenzioni con professionisti per l’assistenza legale, psicologica e socio-pedagogica, per garantire un adeguato supporto professionale a costi contenuti e coerenti con i principi dell’associazione.

Siamo un'Associazione di volontariato e di promozione sociale che opera in tutta Italia dal 17.03.1998 anni e che ritiene ogni genitore, padre o madre che sia, elemento centrale per la sana crescita dei figli e che ogni figlio abbia il diritto di potersi relazionare con entrambi i genitori secondo le proprie esigenze senza essere costretto o impedito da altri. Per questo,

Diffondiamo la cultura delle pari opportunità, pari responsabilità e pari dignità nel rispetto della specificità di ambedue i ruoli genitoriali, cercando di far superare le discriminazioni socio-culturali ed impedire quelle istituzionali in tema di affidamento e gestione dei figli.

Chiediamo, di conseguenza, una corretta applicazione delle leggi vigenti per un reale rispetto del diritto alla bigenitorialità.

Condanniamo le istituzioni che, con il loro modo di operare, si rendono discriminatori dei figli e/o del genitore più debole.

Le nostre attuali battaglie culturali e giuridiche

  • Affido condiviso paritario con mantenimento diretto dei figli
  • Ripartizione dell’assegno di mantenimento dei figli tra i due genitori e non solo su uno come avviene oggi
  • Spese straordinarie per i figli autorizzate da ambedue i genitori
  • Abolizione del protocollo tribunale-ordine avvocati locale, perché non rispettoso della legge
  • Immediati accertamenti per verificare le possibili manipolazioni nei figli da parte di un genitore
  • Regolamentazione dell'attività dei servizi sociali, psicologi ed educatori familiari
  • Ridare voce ai genitori vittime di sentenze inique
  • Tutela della bi-genitorialità e della co-genitorialità

Ricordati di questo numero: 94077010547


 
PDF Stampa E-mail
Venerdì 06 Giugno 2025 09:37

Protocollo sulle spese straordinarie: pericoloso bluff


avv. Francesco Valentini*


Il dibattito sulle intromissioni dei giudici e degli avvocati locali nell’allegra applicazione della legge sull’affido nelle separazioni (protocollo sulle spese straordinarie dei figli dei separati, collocazione prevalente del minore presso un genitore e tante altre iniziative extra non previste dalla legge) è quanto mai acceso, perché il protocollo non ha nessun valore normativo e, quindi, non può essere imposto ai genitori dal giudice dell’affido.

Il giudice applica la legge, l’avvocato difende, in tribunale, il genitore, ma non può sostituirlo nella gestione della genitorialità. Gli equivoci sono proprio questi: l’avvocato non può parlare su questioni di cui non ne ha la delega e il tribunale non può legiferare al posto del Parlamento.

Il Protocollo doveva essere un accordo tra giudici e avvocati per individuare e definire i criteri per la gestione delle spese extra assegno dei figli, tenendo conto, però, che le indicazioni del protocollo ivi contenute sono indicative, ma non impositive, e non sostituiscono la legge e tantomeno possono vincolare il giudice, a cui spetta, di caso in caso, deliberare in merito. Il protocollo, contrariamente a quanto sta avvenendo, non può e non deve influenzare la prassi giudiziaria e può essere ritenuto un bluff, perché non è in grado di prevenire i conflitti tra i due genitori, le incertezze e disparità nei loro confronti. La sua vera efficacia non solo è genericamente dubbia, ma si avanzano serie critiche sia sulla sua necessità, che sulla sua opportunità, che sulla sua potenziale arbitrarietà, essendo fuori dal controllo del Parlamento.

Leggi tutto...
 
<< Inizio < Prec. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Succ. > Fine >>

Pagina 1 di 66

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili. Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di più.

EU Cookie Directive Module Information