Giovedì 31 Agosto 2023 08:59 |
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I ticket sanitari non sono spese straordinarie
I ticket che si pagano per le prestazioni sanitarie, comprese le medicine, rientrano tra le spese ordinarie e solo quelli relativi a spese sanitarie straordinarie, di cui occorre il consenso preventivo dell’altro genitore (eccetto in caso di pericolo di vita e lo stesso non è raggiungibile), vengono ripartiti al 50% tra i genitori.
Le medicine che abitualmente si utilizzano per le evenienze sanitarie – eccetto le patologie imprevedibili – rientrano nelle spese ordinarie e sono coperte dall’assegno di mantenimento. Solo nel caso di affido paritario dei figli – che è ben diverso dall’affido condiviso o congiunto – queste spese gravitano su ambedue i genitori, restando vincolante, però, la concertazione preventiva. Infatti, in presenza di mantenimento diretto dei figli, certe spese non possono gravare su un solo genitore, mentre quando esiste l’assegno di mantenimento dette spese, non avendo il carattere della eccezionalità e della imprevedibilità, rientrano tra le spese ordinarie e quotidiane coperte dall’assegno di mantenimento. Altrimenti, il genitore collocatario dei figli verrebbe pagato per tale incarico del tribunale e non risponderebbe al dovere-diritto di mantenere i figli, anche quando è collocatario degli stessi.
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Giovedì 24 Agosto 2023 08:32 |
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Nemmeno la retta per la mensa
è una spesa straordinaria!
Con la riapertura dell’anno scolastico, immancabilmente arriva la richiesta del 50% di una spesa straordinaria che tale non è, parliamo della retta per la mensa. Siamo in presenza del solito abuso istituzionale, furbescamente perpetrato anche da quei inammissibili, dannosi e offensivi protocolli sulle spese straordinarie per i figli, che, contra legem (e pensare che tutti i magistrati e gli avvocati dovrebbero conoscere bene la legge sul mantenimento dei figli e dovrebbero tutelarne la corretta applicazione per non giustificare una giustizia ingiusta!), considerano la retta della mensa dei figli come una spesa straordinaria, dimenticandosi che non è una spesa eccezionale e imprevedibile e che il mantenimento, cioè la mensa (ossia gli alimenti) è già inclusa nell’assegno di mantenimento versato al genitore collocatario/affidatario dall’obbligato, cioè dal 94% dei padri.
Non ci sono giustificativi per imporre il pagamento della c.d. mensa dei figli come spesa straordinaria al genitore che già versa il mantenimento e l’assurda istanza al tribunale per richiedere la condanna a pagarla al 50% al genitore non collocatario/affidatario, in caso di un suo motivato e giusto rifiuto, resta, comunque, una carta vincente.
La vittoria del ricorso al tribunale è una certezza di vittoria per chi la presenta e per chi la patrocina, considerato che i protocolli locali tra tribunale e avvocati, tutti marginalmente diversi l’uno dall’altro, non vengono mai messi in discussione, poiché molti magistrati e quasi tutti gli avvocati non possono sconfessare sé stessi. E’ notorio, inoltre, che tanti legali non amano andare contro i giudici presso i quali quasi quotidianamente devono trattate cause più impegnative, se non altro economicamente. Non si può sottovalutare, inoltre e purtroppo, il pregiudiziale schieramento di molti giudici con la donna, le cui rivendicazioni non vengono quasi mai messe in discussione, anche per non incorrere nelle contestazioni delle numerose associazioni femministe dei centri o pseudo-centri antiviolenza, attorno ai quali girano in modo incontrollato fiumi di soldi pubblici.
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Mercoledì 23 Agosto 2023 08:15 |
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Le spese scolastiche sono spese ordinarie,
cioè coperte dall’assegno di mantenimento
Riaprono le scuole e si ripresenta, come ogni anno, la questione se le spese scolastiche siano da considerarsi spese straordinarie e debbano essere ripartite al 50% tra i due genitori, almeno per quanto concerne le spese di inizio anno, i testi scolastici, le tasse scolastiche e le eventuali ripetizioni. Molti giudici considerano spese straordinarie scolastiche solo le tasse di iscrizione, i libri di testo e le iniziative deliberate dal consiglio di classe o d’istituto, mentre per altri magistrati queste spese sono prevedibili e, di conseguenza, sono coperte dall’assegno di mantenimento, come ogni spesa ordinaria.
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Mercoledì 23 Agosto 2023 08:12 |
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“I figli in balia dei burocrati impreparati”
“Il Giornale” ha pubblicato un interessante articolo dal titolo “Divorzio, quel vuoto della legge che lascia i figli in balia di burocrati impreparati”, a firma del giornalista e avvocato Massimiliano Fiorin (4 luglio), che affronta la situazione divenuta drammatica (a nostro parere dopo 26 anni di esperienza in tutta Italia) dell’affido dei figli, quando i genitori non convivono più o non sono mai convissuti. Questi operatori, coinvolti dai tribunali nell’affido dei figli, in base alle decisioni degli psicologi (Ctu) e degli assistenti sociali divenuti, con l’introduzione della legge sul divorzio, solo burocrati che nascondono la loro incompetenza, inventando e imponendo situazioni che quasi mai esistono, “determinano” la vita di indifesi minori, sostituendosi ai genitori, soprattutto al padre. L’articolo ci suggerisce alcune considerazioni.
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La presunzione di alcune figure professionali, collegate alla tutela dei minori, che operano senza alcun controllo per conto del tribunale, come gli assistenti sociali, gli psicologi, i mediatori familiari, gli educatori ed altre figure – tra loro collegati – che, a vario titolo, dovrebbero provvedere alle famiglie conflittuali (quasi tutte quelle che ricorrono alla decisione del giudice), unita all’arroganza e al ritorno economico, impongono al tribunale soluzioni, che, come ci ricorda la Corte europea, spettano esclusivamente ai giudici, invece di affidarsi in modo acritico a queste figure, burocrati impreparati, che finiscono per decidere il destino dei nostri figli e della nostra genitorialità.
Infatti, i giudici, troppo spesso li delegano, in loro vece, a gestire la situazione di conflittualità genitoriale – molto spesso riconducibile ad un solo genitore, cioè a quello che, di fatto, gestisce i minori - e riportano alla lettera le decisioni di questi burocrati impreparati – è bene ricordarlo - nelle loro ordinanze, decreti e sentenze.
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Venerdì 04 Agosto 2023 11:19 |
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Patrocinio gratuito: troppe furbette
Mancano i dovuti controlli. Perché?
La Cassazione specifica (Civile, ordinanza n. 18134 del 26.06.2023) che i redditi da tener presenti per l’ammissione al beneficio del patrocinio a spese dello Stato sono costituiti dalla somma dei redditi di ogni componente dello Stato di famiglia del richiedente relativi all’anno precedente o agli anni in cui è si è celebrato il procedimento. I redditi del convivente more uxorio devono essere dichiarati dal richiedente il beneficio.
La Suprema Corte, in questa ordinanza, formula importanti precisazioni in merito al termine “rapporti familiari” e alle convivenze di fatto.
Il legislatore – si legge nell’ordinanza - ha voluto tenere conto della capacità economico-finanziaria di tutti coloro che, per legami giuridici o di fatto, comunque concorrono a formare il reddito familiare del soggetto richiedente il beneficio; e ciò in quanto non sarebbe conforme ai principi costituzionali di solidarietà, di equa distribuzione e di partecipazione di ogni cittadino alla spesa comune attraverso il prelievo fiscale il fatto di gravare i contribuenti del costo della difesa di chi può fruire dell'apporto economico dei vari componenti il nucleo familiare, ancorché il suo reddito personale gli consenta di accedere al beneficio.
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Giovedì 27 Luglio 2023 09:21 |
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L’assegno unico universale per i figli
L’assegno unico universale (a.u.u.) spetta al 50% ad ambedue i genitori non conviventi ed esercenti la responsabilità genitoriale, anche in presenza di assegno di mantenimento stabilito dal tribunale ed a prescindere da chi viva con i figli. In caso di assegnazione al 100% ad un solo genitore, il genitore che ha rinunciato o non l’ha richiesto può, in qualsiasi momento, richiedere che l’assegno venga erogato ad ambedue i genitori al 50%, così come prevede la legge. Il sussidio spetta a tutti i genitori, compresi i lavoratori autonomi e i percettori di misure di sostegno al reddito e può essere cumulato con il reddito di cittadinanza e con i sussidi elargiti dalle Regioni, Province autonome e Comuni. La somma percepita in base all’Isee dei genitori, è esente dall’Irpef.
La domanda non deve essere presentata annualmente, a meno che ci siano variazioni economiche e chi, invece, non percepisce l’assegno, pur avendone diritto – e sono molti i genitori che ignorano la l. 46/2021 – deve presentare la domanda direttamente all’Inps, con l’aiuto di un patronato, se lo ritiene opportuno. Se non si presenta l’Isee entro il 28 febbraio di ogni anno, l’assegno per ciascun figlio viene ridotto ad €. 50 mensili. L’Inps verserà la somma mensile dovuta mediante accredito diretto sul c/c di ciascun genitore o con assegno presso il domicilio del genitore che ne ha diritto.
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Martedì 25 Luglio 2023 08:22 |
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Il giudice non può prescrivere
percorsi psicoterapeutici
Stop ai percorsi psico-pedagogici imposti dai tribunali e dagli assistenti sociali nell’affido dei minori quando è finita la convivenza dei genitori. Tali prescrizioni, o pressanti inviti, infatti, sono estranee ai giudizi di affido, rientrano nella sfera personale delle parti e sono rimesse esclusivamente al diritto di autodeterminazione del singolo genitore coinvolto nell’affido.
Nell’affido dei minori, quando la convivenza è finita (o non c’è mai stata), in troppi tribunali esiste la consolidata abitudine di prescrivere ai genitori un percorso psico-terapeutico, talvolta esteso anche ai figli, per risolvere la loro alta conflittualità e, molto spesso, si ha la presunzione di voler risolvere anche la loro immaturità. Questi due aspetti sono il fiore all’occhiello dei servizi sociali, i cui operatori, troppo spesso, sono notoriamente incapaci a comprendere le difficoltà dei genitori, mentre, invece, si sentono autorizzati a suggerire al giudice “sentenze” preconfezionate con servizi che, di fatto, hanno solo lo scopo di esasperare gli animi. Costoro rafforzano il ruolo del genitore affidatario, che è, quasi sempre, la madre, ma che, invece, spesso, è la causa della discordia genitoriale.
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Giovedì 29 Giugno 2023 10:41 |
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Violenza sui padri, di cui nessuno parla
Esiste una diffusa e profonda violenza sugli uomini, soprattutto quando sono separati, di cui nessuno parla per coprire la campagna portata avanti dal variegato – e ricco di finanziamenti pubblici – mondo delle associazioni di genere e centri antiviolenza, affiancati da noti partiti e movimenti di sinistra, che, come ripetutamente accade in consiglio regionale e comunale, sconfessano le ragioni del loro esistere, cioè la difesa dei diritti di tutti i cittadini e, soprattutto, dei più deboli.
La violenza fisica è sempre inaccettabile e non ci sono ragioni che la possano giustificare, nemmeno quando la disperazione domina la mente di chi la effettua.
Ciò, però, non autorizza nessuno a tacere sulla violenza che subiscono i minori, gli uomini e gli anziani. Gli uomini vengono maltrattati dalle donne in misura superiore a quella in cui le stesse sono vittime della violenza maschile. Molti, troppi, uomini non denunciano la violenza fisica subita da parte della propria partner per rispetto dei figli e, al pronto soccorso, praticamente sempre, dichiarano di essersi feriti da soli. La violenza subita, così, resta nascosta alle statistiche e amplifica quella subita dalle donne. Non tutti gli uomini scaricano la loro disperazione sulla partner e sui figli e, in silenzio, oppressi dal precipitare della inspiegabile quotidianità divenuta insopportabile, si tolgono la vita con modalità che non destano sospetti sui figli e sui congiunti. Se ne vanno in punta di piedi per non disturbare una società indifferente al loro malessere.
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